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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

TREMAGLIA Mirko

TREMAGLIA Mirko Bergamo 17 novembre 1926, Bergamo 30 dicembre 2011. Politico. Avvocato, iscritto al Msi-Dn dal 1946, fu vicesegretario nazionale. Deputato dal 1972. Ministro per gli Italiani all’estero nel Berlusconi II: «Ha instaurato un rapporto franco e rispettoso con l’opposizione di sinistra. È arrivato a un passo dal raggiungimento del primo grande obiettivo del suo ministero. Si tratta della legge che dà il voto agli italiani all’estero: per la quale il ‘ragazzo di Salò’ si è battuto una vita. Il provvedimento è stato approvato alla Camera con appena 35 voti contrari. Finora, il record di consenso della legislatura» (“Corriere della Sera”, 3/12/2001) • «Il duce? Mirko Tremaglia non ci pensa su, non sta lì a misurare le parole: ‘Benito Mussolini per me è stato un mito. Era un personaggio che su me adolescente, ha esercitato un grande fascino...’. Volontario di Salò quando era ancora un ragazzo [...] è uno dei pochi politici italiani che non ha mai rinnegato neanche un minuto del proprio passato. [...] Quando nacque il movimento sociale, subito dopo la guerra, la nostra impostazione fu subito molto netta: non rinnegare, non restaurare. Questo fu lo slogan di Almirante e di De Marsanich. Chiaro? [...] A noi fu subito chiaro che un’operazione politica come il fascismo era irripetibile. Ma noi lo dicevamo allora, non abbiamo aspettato qualche giornalista o qualche commentatore per ripeterlo oggi. E in ogni caso il giudizio sul fascismo spetta agli storici [...] Guai a confondere la storia con la politica. E poi a proposito di Mussolini, basta leggere l’opera dello storico Renzo De Felice per avere un giudizio serio sul fascismo [...] Non posso ergermi a giudice di nessuno, tantomeno dei protagonisti della nostra storia. Sia ben chiaro che tutti i giudizi storici sono leciti. Tuttavia per quanto riguarda Mussolini ricorderei quel che disse Churchill nel 1933 quando lo definì il migliore legislatore vivente e poi, nel 1943, sempre il premier inglese, commentando la sua caduta, disse di Mussolini: ‘Quest’uomo fu un dittatore che evitò il disastro del comunismo all’Italia e all’Europa’. E vogliamo ricordare Pio XI? Definì Mussolini l’uomo della Provvidenza’. [...] E perché dimenticare le tante cose realizzate dal regime fascista che poi sono state fatte proprie dalla Repubblica? Dal codice civile, a parte del codice penale, per non parlare di tante altre cose [...] Io rivendico al cento per cento la mia storia personale. Io sono partito volontario, ho rischiato la pelle per salvare l’Italia dalla catastrofe. Il paese era stato abbandonato senza ordini dopo l’otto settembre del 1943, cadendo nell’azione repressiva dei nazisti. Proprio De Felice ci ha fatto conoscere la lettera che Hitler scrisse a Mussolini: se non assumete il comando, mi comporterò in Italia peggio che in Polonia. E’ proprio per salvare l’onore dell’Italia che io sono andato volontario. E oggi sono ministro della Repubblica’» (f. mar., “La Stampa” 23/1/2002).