Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 07 Giovedì calendario

TURCI

TURCI Paola Roma 12 settembre 1964. Cantante • «Ad averla guardata bene, Paola Turci, si sarebbe capito subito che non era solo ”la ragazza con la chitarra” di Sanremo. Nel 1991, forte di tre Premi della Critica consecutivi (’un record imbattuto”), incise Candido, un azzardato concept album ispirato al personaggio voltairiano. Era già quello il segno che prima o poi si sarebbe smarcata, intraprendendo uno di quei percorsi che significano soprattutto una cosa: lasciare le grosse cifre e declinare per scelta dal ruolo di artista ”mainstream” a quello di autrice di nicchia. La solita storia. Quella di Nada, di Eugenio Finardi. Belle storie, di solito. [...] La notorietà di Paola Turci è principalmente legata alle partecipazioni sanremesi di fine Ottanta, a canzoni come Bambini, Ringrazio Dio. A rivisitazioni di Lucio Battisti (Ancora tu), collaborazioni con Vasco e Luca Carboni, dischi easy listening di cover (Oltre le nuvole, 1997) che hanno superato le 150 mila vendite. Oggi la sua musica è diversa, più marcatamente rock. I testi solo suoi, personali. Forse troppo di qualità perché una major possa pubblicarli. ” vero che a loro interessa solo vendere, ma sono ancora disposti a fare contratti ad artisti giovani originali. Il mio caso è diverso. Mi sono proposta come interprete di canzoni d’autore, poi ho avuto il successo commerciale. I lavori che faccio adesso, per una major, sono improponibili. Quando è uscito il mio ultimo disco, pubblicato da un’etichetta indipendente, l’Ansa ha titolato così il lancio di agenzia: ”Paola Turci tra pedofilia e morte’. Decisamente poco vendibile, ma queste sono le cose che ora mi sento di cantare. Non voglio bloccare la mia creatività, il mio istinto. Solo se qualcosa mi fa reagire, mi sento incentivata a scrivere. questo che mi aiuta a capire chi sono”. Non c’è il rimpianto di avere raccolto meno di quanto altri pensavano? ”Non ce l’ho con i giornalisti, probabilmente li ho depistati. Per loro ho commesso degli sbagli, per me sono state tappe per scoprire la mia personalità. E oggi piaccio a un tipo di stampa ”indipendente’ a cui ieri non piacevo, forse perché vendevo troppo”. Si tende a credere che la svolta della sua carriera sia stata l’incidente automobilistico di inizio Novanta, ma lo snodo è altrove. ”Le svolte sono sempre dolorose. Dopo il periodo delle cover, ho collaborato con Carmen Consoli e sono andata a Sanremo 2001, sapendo che sarebbe stata l’ultima volta. Le major mi hanno chiesto un disco pop, io ho rifiutato. Quella è stata la mia vera svolta: ricominciare da capo”. Il ricordo dei Sanremo è però piacevole. ”Il mio primo Festival è dell’86. Ero sempre in tv, perfino sui giornali di gossip. Era tutto leggero, non sentivo la pressione. Oggi sono tornata a quella libertà interiore, anche se ieri era incoscienza e oggi consapevolezza”. Paola Turci, ormai cantautrice a tempo pieno, ha un sogno. ”A inizio carriera avrei voluto farmi produrre da Franco Battiato, oggi no. Mi piacerebbe solo che mi scrivesse qualcosa Sandro Luporini. Lui ha dato veramente la svolta giusta a Gaber. Vorrei scrivere come Sandro, con quella lucidità intellettuale. Con quel distacco, con quel perfetto senso della giustezza dei valori”» (Andrea Scanzi, ”La Stampa” 16/4/2006).