Varie, 7 marzo 2002
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TYLER Liv Portland (Stati Uniti) 1 luglio 1977. Attrice. Figlia di Steven • «Chiamatela eredità genetica
TYLER Liv Portland (Stati Uniti) 1 luglio 1977. Attrice. Figlia di Steven • «Chiamatela eredità genetica. Perché se tuo padre fa la rockstar da trent’anni e tu vieni al mondo reincarnandone il fascino e la simpatia contagiosa, è proprio il caso di dire: buon sangue non mente. Steven e Liv Tyler: padre e figlia. Lui leader di una acclamata rock band Usa, gli Aerosmith. Lei fulgida promessa di Hollywood, lanciata nel ”96 da Bernardo Bertolucci in Io ballo da sola. [...] 1976, gli Aerosmith stanno dominando il ruggente mercato delle chitarre elettriche e dei capelli fino al sedere. La reputazione del gruppo è la peggiore possibile: droghe, stravizi, dissipazione. Steven Tyler e il suo alter ego, il chitarrista Joe Perry, hanno le carte in regola per seguire le orme di Hendrix e Morrison nell’elenco-vittime dello stile di vita rock. E in questo scenario turbolento, un ruolo di rilievo lo gioca naturalmente anche il sesso: gli Aerosmith cambiano ragazza a ogni concerto e la relazione di Tyler con la pin-up di ”Playboy” Bebe Buell, coi suoi sei mesi di durata, va certamente oltre gli standard. Il problema è che dalla love story nasce una bambina: Liv. Ma al momento del lieto evento la relazione tra il cantante e la maggiorata è già al traguardo: Steven e la neonata Liv non fanno nemmeno in tempo a guardarsi negli occhi. Destino vuole che Bebe trovi un nuovo fidanzato, meno scavezzacollo: Todd Rundgren, altro divo rock. Todd accetta con gioia di fare da padre a Liv, che così viene su nella convinzione che il suo cognome (Rundgren) sia perfettamente legittimo. Tutto va bene fin quando Liv ha 12 anni e gli Aerosmith arrivano nella città del Maine dov’è cresciuta. Dal momento che i rapporti tra Bebe e Tyler sono rimasti cordiali, ecco puntuale l’invito al concerto. Quella fatidica sera tutto appare chiaro agli occhi della ragazza: la somiglianza con quel rocchettaro che ha la sua stessa inconfondibile bocca, i suoi occhi, le sue mani, non lascia adito a dubbi. E poi c’è Mia, la sorellastra: uguale a lei, due gocce d’acqua. La verità non può più esserle taciuta e per fortuna tra Steve e la figlia, fin dal primo incontro le cose vanno bene. Liv accetta di avere due padri, ma pretende di adottare il cognome che le spetta e soprattutto comincia a bazzicare frequentemente i camerini degli Aerosmith. I quali - va detto - durante gli anni ”80 si sono ripuliti da droghe e alcol, e miracolosamente ne sono usciti ancora vivi e ancora insieme. Ed è già tempo che le traiettorie artistiche di Steven e Liv comincino a incrociarsi. Liv impara ad assaporare lo show business debuttando come modella per la prestigiosa agenzia Ford, ma è a papà Steve che viene l’idea giusta per offrirle la chance che va cercando. Nel video di Crazy, pezzo forte dell’album Get a Grip, le due collegiali che scappano da scuola per vivere una notte brava sono proprio lei e Alicia Silverstone. Il clip fa sensazione e la scena in cui Liv balla la lap-dance in reggiseno d’argento diventa un cult. Per la giovane Tyler è subito l’ora di spiccare il volo per Hollywood. Il debutto non è memorabile nel thriller Rosso d’autunno di Bruce Beresford, ma subito dopo la chiama Bertolucci: Liv sarà la ragazza americana col walkman che sbarca in Toscana a scombussolare la vita di una tribù d’intellettuali. E la sua pelle di porcellana in Io ballo da sola (1996) diventa una leggenda istantanea tra i cinéphiles. Liv va a vivere a New York, nel giro dei ”figli famosi” - Stella McCartney e Sean Lennon diventano i suoi amici più cari - e si fidanza con un altro enfant prodige, Joaquin Phoenix, colui che nel 2000 sarà l’imperatore Comodo nel Gladiatore. Ma di nuovo le carriere di Steven e Liv tornano a toccarsi. Nel ”98 gli Aerosmith realizzano tre pezzi per Armageddon, il kolossal diretto da Michael Bay che proietta Liv nel grande circuito hollywoodiano. [...] sarà la principessa Arwen nei tre episodi del Signore degli Anelli girati da Peter Jackson [...]» (Stefano Pistolini, ”L’Espresso” 26/4/2001). «Ecco un estratto dal Liv Tyler-pensiero. ”Mi considero molto fortunata ad aver avuto l’amore di due padri: quello che Todd ha fatto per me è stato davvero generoso e ammirevole, e gli sono infinitamente grata. Ma entrambi hanno avuto un ruolo importante nella mia vita, sia pure diverso”. ”Mio padre è un uomo molto bello, forte e carismatico. Ma è una persona normale. Tanti altri si rovinerebbero con la droga, e magari una volta usciti sarebbero infelici e depressi; invece lui è una persona così felice, entusiasta, sempre su di giri. Siamo molto simili in questo”. ”A volte confesso che mi piacerebbe poter farmi una canna o bere un bicchiere di vino con lui: invece non è possibile perché come sapete si è completamente ripulito e non tocca niente, né alcol né droga di qualsiasi tipo. triste pensare che questa è una cosa che non potremo mai condividere!”. ”Passo intere giornate ascoltando musica e cantando. Ho sempre una canzone in testa. Anche quando recito. Sono anche capace di scrivere una canzone in due minuti. Ma non ho il talento di mio padre: non potrei mai fare quello che fa lui per due ore di seguito di fronte a 50 mila fan”» (Silvia Bizio, ”L’Espresso” 26/4/2001). Vedi anche: ”Sette” n. 22/1997; Benedetta Pignatelli, ”Sette” n. 17/2001;