Varie, 7 marzo 2002
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Ullrich Jan
• Rostock (Germania) 2 dicembre 1973. Ex ciclista. Da dilettante è stato campione del mondo a Oslo ”93 (tra i professionisti vinse Armstrong). Professionista dal ”94, tra i successi 2 Mondiali crono (Treviso ”99 e Lisbona 2001), l’Olimpiade su strada a Sydney 2000 e la Vuelta ”99. Ha vinto il Tour nel ”97, finendo secondo altre cinque volte (1996, 1998, 2000, 2001, 2003, dietro Riis, Pantani, poi tre volte Armstrong), terzo nel 2005 (dietro Armstrong e Basso), quarto nel 2004 (dietro Armstrong, Kloeden, Basso) • «[...] Quando Riis mise fine all’era Indurain, Ullrich (che vestiva la sua stessa maglia) era un giovane di grandissimo talento che, dopo essere finito alle spalle del danese, imponendosi nel ”97 fece dire a tutti i tecnici: ”Ecco, è cominciata l’era Ullrich destinata a durare nel tempo più ancora di quella del campione spagnolo”. Invece il tedesco è incappato prima in Pantani e poi in Armstrong, ma soprattutto nella sua incapacità di gestirsi [...]» (’Corriere della Sera” 25/7/2005). Ha scritto Gianni Mura: «[...] Passato in pochi mesi dalla parte di bravo ragazzo che tutti vorrebbero avere per figlio a quella, più scomoda, di ubriaco e dopato. Alcuni dicono che, cresciuto sotto le rigide regole dell’Est, fa cattivo uso di quella che ritiene sia la libertà. A me pare che abbia troppi consiglieri intorno che continuano a considerarlo un ragazzo. Nel 1997, quando vinse il Tour, gente che ne capisce come Hinault e Merckx gli pronosticò cinque anni filati da dominatore. Non vinse più: tre secondi posti e due mancate partecipazioni. Nel 2002 ha corso solo il giro del Qatar, in gennaio. Poi i dolori al ginocchio destro, l’inattività forzata, la depressione combattuta con l’alcol, un incidente mentre girava di notte (distrutte alcune biciclette nel tentativo di sfuggire al controllo della polizia), il ritiro della patente per un anno, una multa di 660 mila euro rapportata al suo ingaggio (sugli 8 miliardi annui). Poi l’operazione al ginocchio (28 maggio) in una clinica di Bad Wiessee, in Baviera, e un controllo antidoping a sorpresa il 12 giugno mattina, mentre faceva gli esercizi di rieducazione nella stessa clinica. La notizia della sua positività (anfetamina) è uscita a pochi giorni dalla partenza del Tour. La Telekom, con cui ha un contratto fino a tutto il 2003, ha deciso di non interromperlo, come prevede un accordo interno nei casi di doping, perché di doping non può trattarsi, quando un atleta sa che non correrà fino alla prossima stagione. Di una enorme sciocchezza sì. ”La più grave della mia vita” ha detto lui. E ha spiegato che durante un giro di bar notturni con un gruppo di amici uno gli aveva dato due pasticche (ecstasy o giù di lì): provale, Jan, che poi ti senti meglio.Il ds Pevenage ammette che il problema è serio: ”Jan crede che quelli siano amici suoi, ma lo stanno rovinando. O è capace di dare un taglio netto con certi ambienti o non tornerà mai più il campione che è stato”. Già al Giro d’Italia del 2001, fatto per allenamento e non badando alla classifica, gli erano stati sequestrati quattordici medicinali diversi (due non autorizzati) e la sua immagine aveva preso una brutta botta. […] aveva problemi solo col peso, goloso com’era di dolci. Fino a dieci chili ha messo su d’inverno. [...]» (Gianni Mura, ”la Repubblica” 9/7/2002).