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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

VALLE

VALLE Anna Roma 19 giugno 1975. Miss Italia 1995. Attrice, nota al grande pubblico per la serie tv Commesse, poi maestrina dalla penna rossa in Cuore • «[...] siciliana senza un’ombra d’accento (’Una cavalla di razza, un purosangue”, la definisce il regista di Commesse Giorgio Capitani) [...] come la Cucinotta, che fece il concorso di postina prima di prendere la via del cinema e di farsi lanciare nel Postino di Troisi, Anna Valle ha fatto la commessa prima di imbroccare l’en plein di Commesse: ”Ho lavorato un po’ nel negizio di biancheria intima che mia mamma possiede a Lentini. Ma soprattutto pensavo all’università: studiavo giurisprudenza a Catania, e già avevo detto di no a una prima offerta di partecipare alle quelificazioni regionali di Miss Italia. Nel ”95 mi sono fatta convincere, e a Salsomaggiore mi sono trovata con la coroncina della vittoria sulla testa. Così ho dato fiato al mio desiderio di far l’attrice: io non credo che si possa ”fare l’attrice’. Attrice ci si deve sentire, e io questo desiderio, magari sepolto, magari nascosto, ce l’avevo dentro fin da piccola. Così mi ssono trasferita a Roma, dove vive mio padre” [...]» (’Sette” n. 19/1999). «Salsomaggiore è un’occasione per farti conoscere, avvicinare a certi ambienti. Ma dopo devi dimostrare di saper lavorare, nessuno ti regala niente. Non è che questo titolo può da solo servire a cambiarti la vita da un giorno all´altro […] Fare l’attrice è una grande passione; indossare gli abiti è pure un gioco: serve a farti scoprire certe sensazioni diverse, a conoscere meglio il tuo corpo […] Quando mi chiamano lavoro per Ferrè, Trussardi... […] Da piccola volevo addirittura diventare astronauta. Forse da questa aspirazione ad arrivare dove gli altri non possono, mi è rimasta la passione per le immersioni. Ma erano solo pensieri infantili: un giorno vuoi fare l’attrice, poi il medico o la commessa...» (Antonella Leoncini, ”La Stampa” 23/10/2002). «Ho paura di andare ospite in tv: quando racconto me stessa preferirei non avere le telecamere. Mi emoziono facilmente [...] Quando ero piccola ero un disastro di timidezza. Per la verità ancora adesso quando mi fanno dei complimenti arrossisco [...] Non ho la consapevolezza costante dell’essere bella. Quando sono stanca, mi vengono i dubbi [...] Ho paura che la considerazione che hanno di me sia solo estetica. I complimenti che mi danno più soddisfazione sono quelli legati alla bravura [...] Studio molto. Ogni giorno scopro che voglio fare l’attrice e nel migliore dei modi. E mi rimbocco le maniche» (Maria Volpe, ”Corriere della Sera” 4/12/2001).