Varie, 7 marzo 2002
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VAN ALMSICK Franziska Berlino (Germania) 5 aprile 1978. Ex nuotatrice • «La dea delle piscine [
VAN ALMSICK Franziska Berlino (Germania) 5 aprile 1978. Ex nuotatrice • «La dea delle piscine [...] la bella quanto ribelle tedesca che con la sua avvenenza unita a capacità atletiche eccellenti ha rivoluzionato il mondo del nuoto [...] un talento precoce che ha bruciato le tappe e anche la sua gioventù. Episodio cruciale per la sua strepitosa carriera l’Olimpiade di Barcellona ”92, dove a soli 14 anni conquista due argenti e tre bronzi: un successo che le spalanca le porte della celebrità. In Germania il suo metro e ottanta di forme statuarie e lo sguardo ammaliante mandano in tilt le graduatorie delle donne più desiderate, cede lo scettro soltanto alla modella ”stile Bardot” Claudia Schiffer. Piovono da tutto il mondo copertine, premi e ingaggi per sfilare sulle passerelle della moda, il suo conto in banca s’ingrossa, la sua voglia di sacrificarsi in vasca diminuisce di pari passo. Cominciano i drammi personali, l’abbandono del fidanzato nuotatore Zesner, l’accerchiamento dell’anoressia nell’anno dei Giochi di Atlanta, dove la sua stella subisce un duro contraccolpo, un solo argento e nei 200 stile, la sua specialità. [...] ”Sono stata la ”vacca grassa’ e ”Franzi la sexy’ - dice -, ho sempre dato troppo peso a quello che la gente pensava di me. Ho sofferto, ho recitato in pedana come a teatro, adesso sono me stessa e sono contenta”. La risalita è lenta e faticosa. Un incidente in moto nel ”97 le procura la rottura dei tendini della mano sinistra costringendola a rivedere gli obiettivi. Franziska è però cresciuta e con il sostegno del nuovo compagno, il giocatore di pallamano Stefan Kretzschmar, ritrova la rabbia di combattere e con lei i trionfi in acqua. Nel 2002 sigilla il nuovo record del mondo dei 200 stile (1’56’’64) [...]» (’La Stampa” 5/11/2004) • «La chiamavano ”Divina”. [...] ha monopolizzato la copertina sulle riviste, di costume e sportive, di mezzo mondo. Si è esibita in fulminanti spot pubblicitari in tv. Ha collezionato medaglie olimpiche, due titoli mondiali, diciotto europei, due primati del mondo dei 200 sl; il primo conquistato a Roma nel 1994, al termine della più intricata vicenda nella storia dei Mondiali, il secondo (1’56’’64, ancora attuale) otto anni più tardi, agli Europei di Berlino, la sua città. [...] Veniva in vacanza all’Isola d’Elba, attirava le attenzioni e i pronostici di tutta la stampa prima delle grandi manifestazioni. Aveva cominciato a vincere alla Spartachiade della Ddr quando aveva 9 anni: 11 medaglie d’oro che potevano considerarsi un’investitura. Se il mondo non fosse cambiato, se il Muro di Berlino avesse retto più a lungo, chissà quanti anabolizzanti, chissà che vocione, chissà... Invece il Muro è caduto al momento giusto, nel 1989, quando la Van Almsick (nata il 5 aprile 1978) aveva solo 11 anni, e tutto è cambiato attorno a lei. La sua carriera si è sviluppata in un mondo tutto diverso, le ha offerto anche possibilità di guadagnare cifre incredibili che generosi sponsor non hanno lesinato. A 14 anni esplose all’Olimpiade di Barcellona: argento nei 200 e bronzo nei 100, sul podio anche in due staffette. L’anno dopo sei ori agli Europei di Sheffield (100-200-400 e le tre staffette). Era al vertice, ma ai Mondiali 1994 a Roma fu al centro di una vicenda passata alla storia: nona in batteria nei 200, quindi eliminata, fu ripescata per la rinuncia, chiaramente non spontanea, della connazionale Hase. Ringraziò nel modo migliore, vincendo la finale in 1’56’’78, record del mondo. Grande, ma incompleta: protagonista in tutte le grandi gare, nelle piscine d’ogni continente, non ha mai vinto un’Olimpiade. Ed è questo il particolare più curioso, ma anche più amaro, di una carriera quasi senza ombre» (Aronne Anghileri, ”La Gazzetta dello Sport” 6/11/2004) • «Uno dei più grandi fenomeni di sempre nel nuoto mondiale. [...] nel 1994 arrivò a guadagnare l’equivalente di 12 miliardi di lire tra ingaggi, sponsor, spot e programmi televisivi» (Giorgio Viberti, ”La Stampa” 1/8/2002) • «[...] il perno di un business che la stritolerà. La Franzi, ragazza semplice di Berlino Est, scopre lo stress, e non riesce a governarlo: il primo incidente è un goffo elogio del Mein Kampf di Hitler, dichiarazione poi riveduta e corretta, a danno d’immagine ormai fatto. [...] Alla Van Almsick carina ed invidiata fa posto una ragazza pienotta e lenta. I titoli negativi si sprecano, di lei si dice tutto ed il contrario di tutto, fino ai sospetti di doping (per via del suo ex allenatore, tirato in ballo nel processo al doping di stato della Ddr) e al possibile ritiro. Dopo l’ennesimo flop, a Sydney, nessuno crede più ad un suo ritorno. Ma, come nelle favole, è l’amore a far trionfare le cose: Franzi la single incontra un giocatore di pallamano che l’aiuta a ricostruirsi. [...]» (p.ro., ”la Repubblica” 4/8/2002).