Varie, 7 marzo 2002
VENEZIANI
VENEZIANI Marcello Bisceglie (Bari) 17 febbraio 1955. Studioso di filosofia, fondatore dei settimanali ”L’Italia” e ”Lo Stato”, autore di saggi come La rivoluzione conservatrice in Italia ed Elogio della tradizione. Ex consigliere d’amministrazione Rai • «[...] Intellettuale caro alla destra, politologo, filofoso [...] nato ”a Bisceglie, in Puglia, da una famiglia interamente proiettata sulla scuola. Padre preside, madre insegnante. Io avevo una grande passione per la Fiorentina. Hamrin, Montuori, Albertosi, Chiarugi, Pesaola, Bernardini. Già da allora avevo la passione dell’opposizione, mi incuriosivano le squadre che non vincevano [...] Intorno ai 14 anni cominciai a dimenticare il calcio e a leggere: Borghese, Candido… A casa erano moderati, oscillavano dalla destra monarchica a quella missina. Salvo votare Dc quando c’era la chiamata anticomunista [...] Io contestavo il mio tempo. Contestavo il ”68. Entrai nel Fronte della Gioventù. Per l’università andai a Bari, mi iscrissi a filosofia, una facoltà interamente di sinistra. Devo dire per onestà che io presentavo sempre programmi alternativi, su Nietzsche, Gentile, Junger e me li accettavano sempre. Mi diedero pure la lode per la tesi su Evola [...] Una volta fummo inseguiti da una quarantina di persone più grandi di noi. Noi eravamo cinque. Scappammo in sezione e loro ci assediarono. Ci fu anche una piccola rissa. Arrivarono i carabinieri e finimmo sotto processo. In aula, per errore, venni messo nel gruppo della sinistra. Mi contestarono di aver urlato contro i miei: ”Sporco fascista è arrivata la tua ultima ora, ti taglierò il canerozzolo!’ Che nel linguaggio locale vuol dire ”gola’. Io mi vergognavo. Mai avrei usato parole come ”canerozzolo’ [...] Giornalista nella redazione barese del Tempo, direttore Gianni Letta. Poi mi chiamò a Roma il Giornale d’Italia. Cominciai anche ad occuparmi di libri. Per Ciarrapico curai e ripubblicai l’opera omnia di Mussolini. Pubblicai libri per le edizioni Volpe grazie a due sponsor d’eccezione, Prezzolini e Ugo Spirito, scrissi elzeviri per il Tempo grazie ad Augusto Del Noce. E Montanelli mi inventò come editorialista al Giornale [...] Ero considerato un intellettuale di destra, visto con molto sospetto dal Msi [...] A me l’espressione ”fascista’ piaceva. Mi dava l’idea di trasgressione, di massima libertà. Come dare un pugno nell’occhio del prossimo. Ma non ero fascista. Leggevo Evola che dal fascismo mi allontanava piuttosto che avvicinarmi. Lui criticava alcuni lati populisti, tribunizi, demagogici del fascismo [...] Qualche saluto romano sicuramente l’ho fatto. Ma la paccottiglia fascista a me non piaceva. Anche se... [...] Ho avuto un busto di Mussolini in casa. Civetteria [...] Ho definito ”grande statista’ anche Stalin. Non è un giudizio di valore ma di statura. Sono stati dittatori, hanno eliminato la libertà. Stalin è stato un sanguinario. Ma hanno realizzato grandi cose [...] L’ultimo grande politico del nostro Paese è stato Bettino Craxi [...] Tutti gli aspetti negativi del craxismo li conosco. Io ero con Mani Pulite, ho fatto il tifo per Di Pietro. Però Craxi resta un uomo di grande statura politica [...] Do importanza alla tradizione, alle radici, alle origini, alla famiglia. Non sono un cattolico praticante ma ho un senso religioso della vita [...] alcuni anni fa fu Berlusconi a chiedermi di essere il suo ghost writer. Ma la cosa finì lì. Io non riesco a pensare con la testa di un altro [...]”» (Claudio Sabelli Fioretti, ”Corriere della Sera - Magazine” 13/4/2006). «Inutile menarsela, è il migliore in assoluto. Tutto in lui luccica: la scrittura, il pensiero, la proposizione concettuale. Ha il senso dell’intendimento, mai discreto, ma oltremodo prorompente. In un paese normale sarebbe il naturale leader della destra, ma anche un ottimo presidente della Rai. Politologo, filosofo, polemista, è il riferimento della parte sana della società italiana. I suoi migliori estimatori, però, quando si incontrano si domandano attoniti: ”Ma quando si leverà quel cazzo di foulard che lo rende così gallidellaloggiamente impresentabile”» (Pietrangelo Buttafuoco, ”Dizionario dei nuovi italiani illustri e meschini”, 31/10/1998).