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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

VERTOVA

VERTOVA Caterina Pavia 19 luglio 1960. Attrice. Nota al pubblico per le serie tv Commesse e Il bello delle donne • «Dopo tanti anni di teatro, dopo tanta gavetta cominciata da giovanissima alla scuola di Strehler, c’è voluta la tv per rendere il suo viso popolare» (Flora Lepore, ”Chi”’ 4/4/2001) • «Io scelgo lavori sempre di un certo livello ma comunque gli spazi per esprimere quello che vuoi vanno cercati in ogni ruolo, e si trovano sempre. Tipo l’immagine di un femminile che non sia solo forma ma anche sostanza. Basta un sorriso, un ammiccare ad altro. Un esempio? Nel Bello delle Donne ho portato avanti il tema dell’omosessualità femminile, ma in modo leggero, sfiorato. Non è che bisogna raccontare le cose in maniera da far stare sempre la gente a bocca aperta... [...] Credo che quello dell’attore sia un mestiere a tutto tondo, in cui bisogna essere sempre pronti a scoprirsi agli altri [...] Con l’”arte” si può parlare di certi argomenti in termini non strumentalizzabili, è questa la ricerca che voglio fare. [...] Io avrei voluto fare il medico. Ho studiato due anni medicina, poi è arrivato l’altro lavoro, tanto, ho avuto la fortuna di una gavetta ricchissima [...] Io vengo da una tradizione familiare, mio padre era medico e aveva appunto una dedizione assoluta al suo mestiere, e anch’io non mi distacco mai dal mio, ci penso sempre, fa parte di me [...] Sono stata una madre giovanissima, praticamente non ho mai smesso; ma ho anche sempre lavorato, sono una donna che ha fatto tanti sforzi. Nella mia vita non c’è nulla di tranquillo, si costruisce giorno per giorno, con grande fiducia che gli errori che ho fatto io i miei figli non li ripeteranno. Leggevo in un libro molto bello che il mestiere primo del genitore è quello di sbagliare, e che bisogna accettarlo. Io so di fare tutto quello che posso [...] La mia vita è sempre stata piena di figli, cani, mariti, cose. Non so vivere la dimensione della solitudine, ma spero di imparare. Riguardo al lavoro, mi manca fare del bel cinema. Il cinema italiano oggi è forte, sarebbe il momento giusto. Il successo personale dovuto alla televisione è una cosa bellissima, andar per strada ed essere riconosciuti, il rapporto diretto con la gente. Ma adesso ho in ballo un film importante, un progetto a cui tengo. Speriamo» (’La Stampa” 25/8/2003).