Varie, 7 marzo 2002
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Virenque Richard
• Casablanca (Marocco) 15 novembre 1969. Ex ciclista. Un giorno in maglia gialla nel 1992, quinto al Tour del 1994 (una tappa), nono nel 1995 (una tappa), terzo nel 1996, secondo nel 1997 (una tappa), ottavo nel 1999, sesto nel 2000 (una tappa), una tappa nel 2002. Ha vinto una tappa nel giro d’Italia del 1999. Terzo ai campionati del mondo del 1994 (dietro Leblanc e Chappucci) • «Un campione che ”l’affaire Festina” del ”98 aveva rischiato di spazzare via. Marocchino di nascita, ma provenzale d’adozione, da un decennio è una delle star della Grande Boucle. Non aveva ancora 23 anni quando il 6 luglio 1992 conquistò la maglia gialla che tenne per un solo giorno. Poi nel ”93 approdò alla Festina, la miglior formazione francese e si abbonò alla maglia bianca a pois rossi di re della montagna. Per quattro Tour consecutivi riuscì nell’impresa, passando al 5° posto assoluto del ”94 al secondo del ”97, alle spalle di Ullrich, quando ottenne il suo terzo successo sulle Alpi. Poi la bufera Festina, la scoperta del doping di squadra, l’esclusione della formazione dal Tour ”98, le ore trascorse a rispondere alle domande incalzanti dei gendarmi. Per i media francesi era un uomo alla sbarra, per i tifosi una vittima del sistema, tanto che le strade erano piene di cartelli che inneggiavano a lui e alla Festina. Vivere in Francia era diventato impossibile, così ha trasferito la famiglia in Svizzera mentre lui si è accasato in Italia, alla Polti di Gianni Stanga. Dopo aver vinto una tappa al Giro ”99 (a Rapallo) dovette ricorrere all’Uci per poter disputare il Tour: gli organizzatori francesi non volevano che partecipasse, in quanto ”persona sgradita”. Lui, che anche quell’anno conquistò la maglia a pois mettendo in grave imbarazzo i vertici del Tour quando fu inneggiato sul podio a Parigi, continuò a dichiarare la propria innocenza fino all’autunno 2000 quando, al processo tenuto a Lilla, confessò tra le lacrime che anche lui aveva fatto ricorso all’Epo perché ”facendo parte del gregge non ci si poteva comportare altrimenti”. Rimasto senza squadra (la Polti aveva chiuso), ha colto al volo il salvagente lanciatogli da Patrick Lefèvre, team manager della squadra belga Domo Farm Frites. Scontata la sospensione nell’agosto 2001, dopo il rodaggio alla Vuelta, è stato protagonista di una straordinaria fuga nella Parigi-Tours, vinta per distacco, riguadagnando d’un colpo tutta la popolarità. A lui è stata data la possibilità di riprendersi ed è riuscito nell’intento, coronando il suo lungo inseguimento con la vittoria sul mitico Mont Ventoux» (Gianfranco Josti, ”Corriere della Sera” 23/7/2002).