varie, 7 marzo 2002
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West Michael
• Niles (Stati Uniti) 28 aprile 1953. Biologo e imprenditore. Direttore e padrone del laboratorio del Massachussets in cui è stata clonata la prima cellula umana. « un uomo dal viso schietto, gli occhi azzurri». Quattro figli, tre sono gemellini. ”Quando ha fatto il suo annuncio pubblico, si è capito subito che aveva paura di scatenare la bufera di emozioni e di reazioni che subito si è alzata. Ha cercato di minimizzare l’importanza, l’audacia o l’empietà, secondo i critici, di quello che ha fatto. ”Biologicamente e scientificamente – ha detto - l’entità che abbiamo creato non è un individuo, non è una vita umana, è soltanto una vita cellulare’, ma la giustificazione della frase è tradita dalla parola stessa, dal verbo che, consciamente o inconsciamente, il dottor West ha usato: ”creare’. Quel gruppo di cellule, quell’entità cellulare, è stata ”creata’. Qualcosa è stato fatto, dunque, che nell’esperienza umana sembrava riservato al divino o, per i laici, all’opera della natura [...] ”Anche noi abbiamo riflettuto a lungo sui nostri esperimenti e ci siamo chiesti quanti scienziati folli o in cerca di pubblicità tenteranno di usare la nostra tecnica per riprodurre essere umani - rifletteva ieri il dottor West - e se non ci siamo fermati è perché le prospettive terapeutiche, mediche, aperte dal nostro lavoro sono troppo fantastiche per essere abbandonate’. La prospettiva è quella della ”medicina rigenerativa’, la promessa di interventi che, partendo dalle cellule staminali, permettano di riprodurre da zero organi e parti del corpo umano distrutti da varie patologie. ”Oggi, per esempio, siamo in grado di contenere e limitare i danni del diabete - spiega il ricercatore - ma non di curarlo davvero, perché il pancreas è attaccato e distrutto dal sistema immunitario del paziente. Con la medicina rigenerativa, sarà possibile ricostruire un pancreas nuovo di zecca e sano’. Diabete, morbo di Parkinson’s, paralisi causate dalla distruzione di nervi spinali, tutte le patologie nelle quali la cura ideale sarebbe la ricostruzione ex novo di parti o gruppi di cellule potrebbero in futuro essere curate attraverso le cellule primitive ottenute dagli embrioni umani ancora indifferenziati, una versione pratica della mitica ”fontana dell’eterna giovinezza’” (Vittorio Zucconi, ”la Repubblica” 26/11/2001). ”’Noi abbiamo fatto i primi cauti passi verso quello che pensiamo diventerà il nuovo territorio della medicina. Siamo soltanto degli scienziati, il nostro punto di vista è differente da quello delle diverse religioni. Per esempio, gli ebrei considerano positivo il nostro lavoro, sebbene pensino che sia negativa la clonazione umana. Tuttavia approvano ciò che noi stiamo facendo. Clonare le cellule umane è assai lontano dal clonare esseri umani. Il nostro scopo è creare cellule per aiutare la gente malata. Ogni vita salvata merita ogni sforzo. Noi non diciamo quale religione sia giusta e quale no, così penso che la religione non debba insegnarci cosa fare’. Le parole del dottor West rispecchiano il posto in cui lui e il suo team lavorano. Un po’ vecchia Inghilterra, un po’ regno della biotecnologia più all’avanguardia: così è Worcester, retroterra di Boston e delle sue superbe istituzioni scientifiche. Qui, appena fuori città, si trova infatti l’antro degli stregoni che hanno clonato per primi un embrione umano. Indirizzo, a futura memoria: Advanced Cell Technology, One Innovation Drive, palazzo Biotech numero 3, pianoterra, primo corridoio a destra dopo gli ascensori, porta 0012. Sulla vetrata si legge anche la sigla di una società del gruppo, la Cyagra LLC. L’Advanced conta quaranta dipendenti, guidati da West, il presidente, da Robert P. Lanza, il vicepresidente responsabile dello sviluppo Medicoscientifico e da José B. Cibelli, il leader del team clonazioni. Nell’ingresso, sui muri i manifesti promozionali della ditta: ”Once a dream /Now a reality’ si legge sul poster più simpatico, ”un tempo era un sogno, ora è realtà, oggi potete clonare la vostra mandria’. Foto di una placida mucca che si specchia in un laghetto, tanto per dare l’idea del ”doppio’. [...] Eppure, dottor West, questa normalità ha dato fastidio persino alla Casa Bianca… ”La posizione del presidente Bush è estrema. Noi pensiamo e speriamo che non sia la linea generale del suo governo e dei politici. Ci sono alcuni senatori repubblicani che la pensano diversamente. Tutti comunque sono d’accordo e lo siamo anche noi che si deve essere molto cauti nell’utilizzo medico di questi esperimenti. Però noi pensiamo che sia sbagliato mettere paura alla gente, come fa il presidente. La mia opinione personale è che gli ignoranti temono le conseguenze di quello che abbiamo appena cominciato a fare. Invece, la gente bene informata guarda con fiducia alle enormi potenzialità di questa nostra ricerca’. Nel vostro comunicato stampa si usa la parola ”creare’. Un lapsus freudiano, vi siete sentiti nel ruolo di Dio? ”Per noi americani creare è un termine molto generico, vuol dire piuttosto manifactured, far qualcosa con l’impiego delle mani, siamo lontani dal creare qualcosa dal niente come può fare solo Dio. Abbiamo trovato una nuova strada per produrre da ciò che esiste già in Natura. Nel condannarci, la Chiesa cattolica ha ripetuto l’errore che fece tante volte in passato, come quando condannò Galileo. Il vero atteggiamento religioso sarebbe quello di salvare ogni vita. E ci sono milioni di malati che si potrebbero curare con la clonazione delle cellule, ogni giorno che passa è decisivo per loro’. Lei la mette sul piano etico e morale. Ma c’è chi vi rimprovera che dietro tutta questa facciata umanitaria si nascondano grossi interessi economici. ”Se la nostra motivazione fosse soltanto quella di guadagnare soldi, tutta questa faccenda sarebbe pericolosa. ma le cose stanno così: siamo una società assolutamente privata. Nessun investitore ha interessi puramente filantropici. A noi quei soldi servono. A loro, l’idea di poter guadagnare domani’. Una ricerca che sinora è fallita, secondo quello che dicono gli scienziati esterni alla vostra società... ”Gelosie. All’epoca gli stessi giornali che scrivono queste cose su di noi scrissero che i fratelli Wrigth hanno fallito quando hanno inventato il primo aereo perché erano riusciti a volare soltanto poche centinaia di metri. Adesso dicono che abbiamo fallito perché non siamo riusciti a creare le cellule staminali, ma se ci fossimo riusciti direbbero che abbiamo fallito perché non le avevamo sperimentato sui pazienti. E se avessimo percorso anche questo passo, avrebbero detto che mancava la prova contro i rischi collaterali…” (Leonardo Coen, ”la Repubblica” 27/11/2001).