Varie, 7 marzo 2002
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Wiley Don
• C. Akron (Stati Uniti) 21 ottobre 1944 • «Celebre scienziato di Harvard, professore di biofisica e biochimica, uno dei più famosi esperti mondiali di biologia strutturale, soprattutto per quanto riguarda la ricerca molecolare e cellulare dei virus più letali, come l’Ebola e l’Hiv, nonché autore di ricerche fondamentali sull’influenza. Due anni fa aveva annunciato alcune scoperte che aprivano la strada a nuove generazioni di farmaci antivirali. Il suo nome era stato spesso associato alla rosa delle candidature per il premio Nobel della medicina. Nel suo campo di ricerca è probabilmente un ”numero uno’. Girava sovente per partecipare a convegni e simposi: è stato molte volte pure in Italia (le ultime due a Roma e ad Erice). Il 16 novembre si era recato a Memphis per una riunione del comitato direttivo di un ospedale pediatrico locale, aveva salutato i colleghi e gli ospiti verso le undici e mezza della sera, per tornare in albergo. Non ci è mai arrivato. La Mitsubishi che il professore aveva preso a nolo è stata ritrovata nei pressi di un ponte sul Mississippi con la portiera ancora aperta, la chiave inserita nel cruscotto e le luci accese. Come se all’improvviso avesse deciso di abbandonare la macchina. Per far che? Suicidio, hanno subito pensato i poliziotti del posto, perché spesso chi vuole ammazzarsi fa così, molla tutto e si tuffa giù. Ma il cadavere del professore non è mai affiorato. E poi, era pur sempre un cadavere eccellente. La patata bollente è passata così all’Fbi. Che ha preso in mano le indagini per accertare - grazie alle testimonianze del figlio e della moglie, Katrin Geirgsdottir - che Wiley non aveva alcun motivo plausibile per uccidersi, non attraversava fasi psicologiche depressive ed aveva un’agenda zeppa d’appuntamenti. Era stato allora aggredito? O il professore aveva inscenato il suicidio? All’inizio di novembre l’Fbi aveva setacciato l’università di Harvard, che è ad Harrison, cioè a due passi dall’ufficio postale di Trenton, nel New Jersey, da dove erano state spedite le lettere all’antrace dirette a Washington e New York. Gli investigatori federali avevano interrogato docenti e studenti, erano andati anche al laboratorio di Wiley, senza che nulla di sospetto saltasse fuori, almeno questa era stata la versione ufficiale. Negli ultimi giorni si è rafforzata la tesi della pista interna: l’antrace utilizzata dai bioterroristi risulta proveniente da un laboratorio della Difesa americana. Ha mai avuto Wiley, in passato, rapporti professionali con istituti governativi del genere? Sarebbe inquietante scoprirlo. Il professore è stato eliminato per evitare imbarazzanti verità?» (Leonardo Coen, ”la Repubblica” 26/11/2001).