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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

Williams Serena

• Saginaw (Stati Uniti) 26 settembre 1981. Tennista. Ha vinto 13 titoli del Grande Slam: tre Us Open (1999, 2002, 2008), un Roland Garros (2002), quattro Wimbledon (2002, 2003, 2009, 2010), cinque Australian Open (2003, 2005, 2007, 2009, 2010). Con la sorella Venus ha vinto la medaglia d’oro del doppio alle Olimpiadi di Sydney (2000) e Pechino (2008) • « eccessiva, in tutto. Nell’aspetto: grandi muscoli, grandi cosce, grandi labbra. Nel vestiario: tutto nero con le borchie, tutto giallo con le ghette, tutto rosa coi merletti, tutto fucsia magari senza slip per la felicità dei paparazzi. Nelle scelte: solo tennis, niente tennis, quattro Slam di fila vinti, nessuno Slam in 18 mesi. E anche nelle dichiarazioni. ”Quest’anno voglio vincere tutte le partite”, annunciava al via del 2003, quando però scivolò nella bagarre col pubblico « razzista » di Parigi e nella classe di Justine Henin. [...] Serena è la Tyson del tennis, eccessiva, ma necessaria per lo spettacolo, per le rivalità che accende, per la personalità che mette in mostra: in campo, con tutti quei grugniti, quella fisicità e quei pugni tesi; fuori, con i misteri che accompagnano tutte le favole, a cominciare da quello della sorella, Yetunde Price, uccisa nel settembre del 2003 in una sparatoria fra gang a Compton, il ghetto nero di Los Angeles, dove le ragazze sono cresciute. [...] ”Sento di essere un’atleta nera al 100%, all’inizio dicevo che giocavo solo per me stessa, ma ho sempre saputo che gioco per tanta gente, gioco per tutte quelle ragazzine che non hanno mai visto il tennis e potrebbero dire: ”Vorrei essere Serena Williams’. E sono molto orgogliosa di questa responsabilità”. Sostiene di aver paura del buio, ma dopo averla vista azzannare tante avversarie non ce la vediamo proprio, impaurita, mentre trema sotto le coperte e chiama la mamma. Chissà perché non ce la immaginiamo nemmeno dolce e premurosa con i due cagnolini, Jackie e Bambi, ma se Tyson allevava uccellini anche Serena avrà le sue debolezze per gli animali. Così come per il gelato, di cui è ghiotta. ”Me ne regalo uno quando vinco un torneo”, confessò a Roma [...] Mentre è allergica alle noccioline e colleziona scarpe. Del resto, fra i suoi eccessi, c’è qualche dichiarazione poco credibile: ”Mai dato un appuntamento a un uomo, certe cose prima del matrimonio non si fanno”. C’è il mega-contratto per l’abbigliamento, che non sarà di 60 milioni di dollari come precisa la Nike, ma che eclissa quello da 40 milioni di Venus con la Reebok e porta i guadagni complessivi delle Williams già oltre i 100 milioni di dollari in otto anni da pro. E c’è il record delle rimonte: Serena è la prima dell’era Open a vincere addirittura due Slam annullando match point, sempre a Melbourne e in semifinale, due nel 2003 contro Kim Clijsters e [...] contro Maria Sharapova; la seconda della storia, dopo Margaret Osbourne Du-Pont, negli anni Quaranta. Del resto non era stata lei, agli Us Open 1999 a riportare un’afroamericana sul trono di uno Slam 41 anni dopo Althea Gibson? [...]» (Vincenzo Martucci, ”La Gazzetta dello Sport” 30/1/2005). «’Anni fa Richard Williams mi scongiurò di andare a vedere come se la cavavano le sue figlie - racconta Rick Macci, il loro primo, rinnegato coach -. Subito non restai impressionato, non avevano un filo di tecnica. Poi vidi Venus uscire dal campo camminando sulle mani, avanti e indietro, e capii che mi trovavo di fronte alla Michael Jordan del tennis”. Macci investì sulle bimbe, comprò loro una roulotte, se le portò a Delray Beach, in Florida. Ma appena arrivarono i 12 milioni di dollari del primo contratto della Reebok per Venus, papà Richard lo scaricò con una telefonata. Il resto è cronaca. E’ stato favola fino a ieri, fino a quando le sisters vincevano ma lasciavano qualche briciola importante sul tavolo. Poi l’argine delle bianche, Minerva Hingis e Giunone Davenport, si è rotto, e le Williams hanno tracimato come un Mississippi in piena. Venus che fa strage a Wimbledon e agli US open per due anni, Serena che le toglie il primato, che vince a Parigi e Londra. E le altre? In un circuito a parte, a giocare per guadagnarsi il diritto a perdere con una delle due Creature Oscure. La favole delle nere povere e simpatiche diventa opaca con il sorpasso di Serena, 15 mesi più giovane della sorella. ”Venus è una ragazza deliziosa ma introversa - dice di loro Billie Jean King, leggenda del tennis Usa -, Serena invece è Hollywood”. Forme da diva pop di MTV, flirt a ripetizione con tutto lo sport Usa - prima un linebacker dei Washington Redskins, poi il lanciatore dei Cleveland Indians C.C. Sabathia, ora un riflusso verso il football, pare, con un wide receiver di Tampa Bay - Serena è il glamour del 2000: scuro di pelle e senza complessi di inferiorità. O, se preferite, l’imborghesimento del sogno. Le treccione ormai quasi platinate, prima degli Open 2002 si è fatta fotografare compressa dentro un clamoroso abito arancione di Alejandro Jackson, ai piedi sandali vertiginosi di D&G, i suoi stilisti preferiti insieme a Versace. ”Sono una trendsetter, una che fiuta le tendenze. E adoro la moda ”. In campo indossa un braccialetto di diamanti da 9 carati di Harry Winston, costo 29 mila dollari. La ragazza forse esagera, pensa qualcuno, la famiglia Williams è già un corpo estraneo, rischia di diventare un mondo a parte» (’La Stampa” 28/8/2002).