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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

Wolf Markus

• Hechingen (Germania) 19 gennaio 1923, Berlino (Germania) 9 novembre 2006. Spia • «Ex capo della Stasi, il servizio segreto della Germania Est […] ”Non avevo dubbi che noi comunisti stavamo dalla parte del rinnovamento e della giustizia sociale”, racconta nel suo libro di memorie L´uomo senza volto, edito in Italia dalla Rizzoli. ”Forse mi sentivo sciolto da certi vincoli morali, un sentimento rinforzato dalla fiducia che la macchina comunista non avrebbe mai potuto rivolgersi contro di me, uno dei suoi figli. Naturalmente sapevo dei terribili crimini dell´epoca staliniana anche mentre avvenivano; chiunque dica che era all´oscuro di tutto è un bugiardo. Non sono cose che mi volto a guardare con orgoglio”. Trent´anni di Guerra Fredda, avvolti da un alone romanzesco e terribile, costellati di assassinii e tradimenti, raccontati dalla parte di quello che era unanimemente considerato il servizio segreto più efficiente d´Europa di cui Wolf era il capo. Trent´anni di segreti, di mosse e contromosse del Grande Gioco, con i due blocchi, Est contro Ovest, protagonisti. Un gioco dove molti ex nazisti si offrivano volontariamente di lavorare per la Germania Est, affermando che lo consideravano una sorta di risarcimento morale per il male che avevano fatto. Il passato era un´arma potente tra i servizi di spionaggio, e nessuna delle due parti si vergognava di usare il ricatto, per quanto fosse un gioco sporco e compromettente. ”Con la regolarizzazione delle norme della Guerra Fredda”, racconta Wolf, ”anche le spie assomigliarono meno ad agenti del diavolo agli occhi dell´altra parte, e più a pezzi - spesso pedine - nel gioco fra Est e Ovest. Era più probabile che dopo la cattura fossero tenute prigioniere dai servizi segreti rivali, piuttosto che fucilate, sebbene talvolta avesse luogo un´esecuzione, molto spesso quando un politico voleva mandare un messaggio al suo stesso popolo o all´altra parte”. Ogni debolezza, ogni sentimento poteva essere usato per infiltrarsi nel nemico. ”Da tempi immemorabili, i servizi di sicurezza hanno usato il gioco del corteggiamento per avvicinarsi a figure che li interessavano - racconta Wolf - ma se passerò alla storia dello spionaggio, potrebbe essere per aver perfezionato l´uso del sesso per ottenere informazioni. Le spie-Romeo sono diventate famose nel mondo per aver conquistato cuori femminili allo scopo di procurarsi i segreti di Stato e della politica a cui le loro vittime avevano accesso. Quando rifletto sul contributo che hanno dato al nostro lavoro e su alcune delle conseguenze per loro, devo ammettere che in diversi casi il costo umano fu alto in termini di vite sconvolte, cuori infranti e carriere distrutte. I fini non sempre giustificano i mezzi che scegliamo di impiegare”» (’la Repubblica” 22/7/2003). Vedi anche: Luigi Offeddu, ”Sette” n. 13/1998.