Varie, 7 marzo 2002
ZARDO
ZARDO Raffaella Crespano del Grappa (Verona) 21 marzo 1973. Protagonista nell’estate del 1996 dello scandalo del ”Merolone”. Più di recente conduttrice di ”Sipario” su Rete4 • «Papà falegname, mamma casalinga. […] Era timida, aveva l’apparecchio ai denti, teneva la testa bassa e camminava rasente i muri, non parlava mai coi ragazzi e diventava viola per qualsiasi stupidaggine […] Cominciò a cambiare fra i 16 e i 17 anni, quando andò alla scuola alberghiera. Durante l’anno, doveva fare i tirocinii negli alberghi e in quel periodo le capitò di dover andare a Milano, Hotel Diana Majestic, viale Piave. Era il 1989. ”Era la mia prima esperienza in città, la prima volta che venivo a contatto con persone famose, con modelle, stilisti, gente dello spettacolo. C’erano Raf, Bigazzi, Gianfranco Ferré in quell’albergo. Io li stavo a guardare, non osavo neanche avvicinarmi” […] Un giorno arrivò una lettera dell’Isap di Padova: stiamo selezionando trenta giovani per un corso di modelle. Spedì i suoi dati di nascosto, perché papà e mamma pensavano che non sta bene che una ragazza di chiesa faccia la modella. La chiamò un funzionario di questa scuola, venne a casa sua e le spiegò tuto. Tre milioni e 400 mila al mese per sette mesi: quattro lezioni al mese. Con i sogni si può campare. Papà cedette di controvoglia: fallo, ma non ti diamo una lira. Lei s’era messa un po’ di soldi da parte, con le stagioni estive. Fece il corso […] ”Partecipai a Miss Italia. Vinsi le elezioni regionali di ragazza ingambissima” […] Arriva il 1992, l’anno della svolta. ”Conobbi Merola, Sabani, Bravissima”.[…] Gigi Sabani: ”Avevo appena fatto una sfilata nelle Marche. Una sera, il mio manager mi disse: andiamo a cena con Sabani. Io non stavo più nella pelle, per me era un avvenimento storico […] Era il mio idolo, non so spiegare perché, passavo il tempo davanti alla tivù aspettando Ok, il prezzo è giusto. Non lo conobbi quella sera. Avvenne qualche giorno dopo. Ero agitatissima. Tremavo dall’emozione. Lui stava mangiando quando sono arrivata. Mi fece sedere al tavolo e mi fece bere un sacco di frutta. E poi mi fece sedere in platea a vedere la trasmissione. Fu il giorno più bello della mia vita” […] E poi Valerio Merola: ”Lo conobbi a quella cena. Ma ci rimasi male perché io ero andata lì per Sabani e c’erano tantissime persone, ma Sabani no. E Merola, francamente, non lo conoscevo. Lui mi diceva lavoro in tivù e io boh, chi l’ha mai visto. E lui mi diceva della Rai o di chissà che altro, e io ma chi è questo? Continuava a parlare parlare. E io niente. Gli chiesi di presentarmelo. Chi? Sabani. […] Mi propose di andare a Roma a fare servizi fotografici per una gioielleria. Per me era un sogno. Mi disse che mi avrebbe fatto andar giù in aereo. Figurati, non avevo mai preso l’aereo in vita mia. Mi lasciò i suoi numeri di telefono e mi fissò il servizio per venerdì […] Rimasi a Roma per tre, quattro giorni. La dolce vita, i locali, le serate. Mi parve tutto bello, entusiasmante. Capii che non potevo più tornare indietro […] Ero folle di lui, e ci pativo che la prendesse così alla leggera” […] Eccolo il sogno. A Roma, Raffaella prende l’appartameno con altre otto ragazze, perché soldi non ce ne sono e bisogna dividere l’affitto […] Fa la valletta. Sono in dieci, a Ci siamo. Guadagna sui due milioni al mese. Non si esce mai, si fa una vita di clausura […] Raffaella ogni tanto torna al paese, qualcuno le dice t’ho visto alla tivù, ma molti fanno le battutine cattive […] Cominciò la storia con Sabani. E finì anche quella. Ne cominciò un’altra, con Fabio Testi. Lo conobbe a Genova, nel 1994. ”Bravissimo. Fossero certi ventenni bravi come lui, anche nel fare l’amore”» (Pierangelo Sapegno, ”Specchio” 7/9/1996). Vedi anche: Enrico Nascimbeni, ”Sette” n. 46/1998.