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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

ZOFF

ZOFF Stefano Monfalcone (Gorizia) 17 marzo 1966. Pugile. Passa pro nel 1989 e nel ”92 prova l’assalto al tricolore dei piuma, ma perde contro Di Napoli. Conquisterà il titolo l’anno dopo prendendosi la rivincita. Nel 1994 sfida il francese Haccoun per l’Europeo in un match ritenuto impossibile, ma a Charleroi vince per kot 9. Perderà il titolo contro l’altro francese Labdouni. Dopo un altro Europeo perso contro Hardy (’96), il mondialino Ibf conquistato e perso e il titolo italiano nei superpiuma (’98), nel ”99 alla prima esperienza nei leggeri vince subito il Mondiale Wba contro Lorcy, perdendolo subito dopo contro Serrano. Nel 2001 diventa campione d’Europa dei leggeri, perde la corona nel gennaio 2003 (con l’intermezzo di uno sfortunato tentativo iridato Wbo con Grigorjan) ma la riconquista nel luglio successivo. «Più che una carriera pugilistica, la sua sembra un lungo corso di sopravvivenza: sul ring, sempre e comunque, come se in palio ci fosse la vita […] Se ne erano perse le tracce [...] quando era svanito nel deserto del Nevada cercando un titolo mondiale avvolto in un miraggio. Il colombiano Serrano lo aveva rispedito al mittente e Zoff raccontò di voler dire basta» (Riccardo Romani. ”Corriere della Sera” 27/5/2001). «Se le categorie calcistiche potessero essere applicate alla boxe per lui la definizione adatta sarebbe indubbiamente quella di ”squadra da trasferta”. Le sue imprese più belle, infatti, sono arrivate lontano dall’Italia, emblema di una carriera sempre giocata sul filo della follia e dei sacrifici. Il 22 marzo 1994, fresco campione italiano dei piuma, ma senza troppo credito, sfida per il titolo continentale il francese Stephane Haccoun in un match all’apparenza proibito. E, invece, con un capolavoro tattico si prende la cintura grazie al k.o. tecnico alla nona ripresa. Più di cinque anni dopo (7 agosto 1999), salito di due categorie, accetta di rendere visita al campione mondiale Wba dei leggeri Julien Lorcy nella tana di Le Cannet e ripete l’exploit con una splendida affermazione ai punti» (Riccardo Crivelli, ”Sportweek” 26/5/2001). «"Campione del mondo, tre volte campione d’Europa, titoli italiani come se piovesse: solo il Real Madrid ha vinto più dime!". Gliela si può concedere, un po’ di spacconaggine [...] L’incredibile notte di Charleroi, quel 22 marzo del ”94 che lo incoronò re d’Europa dei piuma nella tana del francese Haccoun, che stando ai pronostici non poteva affatto perdere da quell’imbianchino spiritato e con pochi capelli. Il ballo di un solo giorno, lo definì qualcuno, soprattutto alla luce del prosieguo: la prima difesa contro Labdouni fu un mezzo disastro. "Continuerò a sbiancare pareti – disse allora – perché con la boxe in Italia non si vive". Eppure non la mollò, neppure quando un altro transalpino, Billy Hardy, gli riservò forse la più cocente delle delusioni, una sconfitta a San Remo nel ”96 per l’Europeo dei piuma. "Questo sport mi è entrato nel sangue a 15 anni e, finché ne avrò forza, cercherò di onorarlo". Ce ne volle, di coraggio, per mantenere il proposito da un lettino di ospedale, dove Zoff trascorse il giorno successivo la sconfitta per ko contro l’ucraino Matkivsky, ancora un 22 marzo, ma del ”97: un Mondialino Ibf dei piuma rischiò di trasformarsi in tragedia per un microematoma al cervello. Sull’orlo del ritiro, a 31 anni, da coriaceo bisiaco Stefano trasse nuova linfa [...] Si dice che nell’occasione venne disturbato da una vicenda extrasportiva, la candidatura alle elezioni comunali in una lista di ispirazione leghista che gli procurò le antipatie di qualche concittadino, che pensò di negargli l’uso del palazzetto. La vicenda non deve sorprendere: Stefano non si èmai nascosto, sia che si trattasse di bacchettare la federazione sia che bisognasse stimolare il manager Cherchi ad ampliare gli orizzonti. E’ noto, ad esempio, che non corra buonsangue tra lui e Piccirillo, sebbene appartenenti alla medesima scuderia: Michele non fu tenero con lui aCampione ("Fa la lotta, non la boxe") [...] Vulcanico nella vita di tutti i giorni, tanto che adesso è pure uomo immagine di una discoteca monfalconese, La Hola, dopo aver chiuso il negozio di abbigliamento sportivo aperto nel ”97, maniacale nella preparazione, cui sacrifica almeno due mesi di affetti ed amicizie. L’esordio nei leggeri, tanto per capire, corrispose con il Mondiale contro Lorcy. Lui non fece una piega e sul ring salì una roccia capace di rovesciare il pronostico» (Riccardo Crivelli, "La Gazzetta dello Sport" 9/6/2003).