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 2002  marzo 07 Giovedì calendario

ZONIN

ZONIN Gianni Gambellara (Vicenza) 15 gennaio 1938. Uno dei quattro produttori di vino europei a poter contare su una superficie agricola di oltre duemila ettari. Laureato in Giurisprudenza, diplomato in Enologia, sin da ragazzo partecipa all’attività di famiglia. E quando, nel 1967, l’azienda si trasforma in ”Spa Cantine Zonin”, ne assume la presidenza. «[...] numero uno incontrastato [...] della Banca Popolare di Vicenza [...] Un banchiere sempre a caccia di ”buone occasioni”? Chi è in realtà Gianni Zonin, definito l’ultimo latifondista per i suoi quasi 3.600 ettari di tenute, di cui 1.700 a vigneto? Il re del vino o un banchiere con la passione per la vigna? Tutte due le cose insieme. ”Io cammino con due gambe” afferma Zonin [...] la cui famiglia da due secoli risiede e produce vino a Gambellara (Vicenza). [...] è il maggior produttore di vino in Italia, un impero sparso su 11 tenute in sette regioni diverse. Bianchi, rossi, frizzanti. Dal Nero d’Avola prodotto nel Feudo principi di Butera, in provincia di Caltanissetta al Refosco della tenuta Ca’ Bolani in Friuli, passando attraverso Piemonte, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana [...] patron del gruppo che si è spinto fino in Virginia (Usa) nella tenuta di Barboursville al motto di ”Siamo il produttore per tutti i gusti”. Con un giro d’affari a fine 2004 di 76 milioni di euro. Non solo vigneti nelle sue proprietà, ma castelli, masserie. Dove alla famiglia Zonin (la moglie Silvana e i tre figli Domenico, Francesco che lavorano in azienda e Michele che invece fa l’avvocato) piace incontrare gli amici. In particolare i Zonin amano passare l’estate in una delle più belle campagne del Chianti classico, tra i cipressi di Castello d’Abola dove è un ospite fisso per Ferragosto il premier britannico Toni Blair. Un avvocato, con il diploma in enologia e la propensione per la finanza, Gianni Zonin è inarrestabile (la Pop di Vicenza è anche nel capitale dell’Hopa di Gnutti e dal 2000 ha fatto il suo ingresso in Sicilia con Banca Nuova). E uno strenuo difensore della radice nazionale delle banche italiane. ”Come presidente di una popolare non possa far altro che difendere la nazionalità”. Delle banche e dei vigneti» (Antonia Jacchia, ”Corriere della Sera” 22/9/2005). «Il sistema che predilige per seguire i suoi affari? Andare a cavallo nel fine settimana […] Sempre elegantissimo, amante dall’abbigliamento classico e formale anche quando percorre sotterranee trincee di barriques […] ”L’unica vacanza che mi concedo è una settimana invernale in un paese caldo” […] ”Sono e resto un viticultore prestato alla finanza. Dovessi scegliere tra le due attività non avrei dubbi, anche se presiedere la Popolare di Vicenza è un doppio piacere, perché mi consente da un lato di impegnarmi per il territorio in cui sono nato, e dall’altro mantiene viva una tradizione di presenza nella finanza locale che è stata, fino a mio suocero, della famiglia di mia moglie”» (Giuseppe Meroni, ”Capital” n.5/2000). Vedi anche: Marisa Fumagalli, ”Sette” n. 44/1998.