Claudio Colombo, 7/3/2002., 7 marzo 2002
Cinque mulini. Da settant’anni si corre a San Vittore Olona la Cinque Mulini, gara campestre così chiamata per via dei mulini che punteggiano il percorso tra boschi e sentieri sassosi: lo Scandroglio, il Cozzi, il Bullona, il Galletto, il Barsoldo (ormai ne restano solo due, il Cozzi, da cui si intravede e il traguardo, e il Meraviglia, le cui pale riprendono a girare solo in occasione della gara)
Cinque mulini. Da settant’anni si corre a San Vittore Olona la Cinque Mulini, gara campestre così chiamata per via dei mulini che punteggiano il percorso tra boschi e sentieri sassosi: lo Scandroglio, il Cozzi, il Bullona, il Galletto, il Barsoldo (ormai ne restano solo due, il Cozzi, da cui si intravede e il traguardo, e il Meraviglia, le cui pale riprendono a girare solo in occasione della gara). La prima edizione, voluta da Giovanni Malerba, fu di domenica, il 22 gennaio 1933 (quella volta la neve era scesa per tutta la notte, sicché gli atleti gareggiarono scivolando sulla neve). Nel tempo fu spostata più in là di qualche settimana, infine si stabilizzò ai primi di marzo e non si fermò neppure sotto le bombe della guerra. L’ultimo italiano a vincerla, nel 1986, Alberto Cova. "Se non corri la Cinque Mulini non puoi dire di essere un mezzofondista completo, non sei laureato in atletica". Adesso chi arriva primo si riempie le tasche di euro, ma gli atleti la giudicavano una gara ”magica” anche quando in palio c’erano un salame e un sacco di farina