Pierluigi Battista, La Stampa 10/3/2002, 10 marzo 2002
Le uova contro Benigni sono state sei. «Passano soltanto tre secondi tre e parte il primo uovo contro la televisione, poi il secondo, il terzo
Le uova contro Benigni sono state sei. «Passano soltanto tre secondi tre e parte il primo uovo contro la televisione, poi il secondo, il terzo. Fino a sei uova, nemmeno un ortaggio. Dopo una giornata di frenetici depistaggi (per tutta la mattina e il pomeriggio lui ha fatto credere di essere a Nizza, a Parigi, nei pressi di Sanremo, nel centro di Sanremo e sempre al telefono con Agostino Saccà) Ferrara si prepara al grande show nella sua casa nella Maremma. Anselma Dell’Olio aveva fatto incetta di uova (cinquanta). Pochissimi gli amici chiamati a presenziare alla cerimonia della derisione. Il telefono di casa spento. Spento anche il telefonino. Il tempo passato cucinando un caciucco alla livornese. A dichiarare in tv di star marciando a Sanremo. A guardare l’appassionante match tra Inter e Juventus. E infine, alle 22 e 30 in punto, il lancio rituale delle uova sull’icona del ”comico governativo”» (Pierluigi Battista).