La Stampa 10/3/2002, 10 marzo 2002
Una sinistra frustrata, ridotta a pascersi di indignazione. «è tutto uno scherzo, è tutta una farsa
Una sinistra frustrata, ridotta a pascersi di indignazione. «è tutto uno scherzo, è tutta una farsa. Giuliano Ferrara ha minacciato di mobilitare le sue brigate ”Tebaldi” contro Roberto Benigni, di rispondere con il lancio di uova e ortaggi alle attese provocazioni contro Berlusconi e compagnia. E subito una sinistra frustrata, ridotta a pascersi di indignazione, si è prestata al suo gioco. In accordo con una parte della destra, preoccupata di legittimarsi come pluralista dopo la conquista della Rai. Non si è riflettuto abbastanza che, col solo fatto di proclamare le sue intenzioni, Ferrara veniva a smentirle, almeno nella loro forma più aggressiva (anche perché un più che modesto servizio d’ordine sarebbe bastato a contenere le intemperanze). [...] Del resto, non si basano sullo scherzo, sulla presa in giro, certi episodi che hanno animato di recente, a livello istituzionale e sociale, la vita italiana? Non è soltanto Bossi che, con la consueta rozzezza, ringhia all’Europa definendola Forcolandia, salvo poi a sfumare e distinguere per non imbarazzare troppo Berlusconi. Prendiamo Maroni, il ministro del Welfare, che arriva a spaccare l’Italia sulla modifica dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: promettendo inflessibilità, piegandosi al tiramolla, tirandosi alla fine indietro con la scusa di non essere stato capito. E il Petrolchimico di Gela? In applicazione della legge, rischiava di essere paralizzato, di suscitare una sommossa di popolo. Ma è bastato un decreto-piroetta per stabilire che i residui di petrolio usati come combustibile non sono così pericolosi come si credeva. Che la città più inquinata d’Italia gode eccellente salute. Il cancro (evocato dalle prime stime) può attendere. E mettiamoci, a benedicente sigillo, il Padre Pio di Messina che s’è messo a piangere: con buone ragioni, se fosse stato vero, bastava che si guardasse in giro. Mentre era vittima, anche lui, del trucco volgare di un tossico che aveva imbrattato di sangue la sua statua. C’è da stupirsi se, in un tale contesto, anche Ferrara abbia giocato a fare l’’artista”, il cane da guardia di una destra che, in più occasioni, si è impegnato a stimolare e sferzare? Che, più alla buona, abbia voluto lanciare il suo tonitruante ”lasciatemi divertire”?» (Lorenzo Mondo)