Varie, 11 marzo 2002
DALLA
DALLA NOCE Everardo Ferrara 15 agosto 1932. Giornalista • «Il suo grande merito? Quello di averci fatto capire, primo in Italia, i grandi misteri della Finanza mondiale […] stato grazie a lui che un’intera generazione di italiani ha cominciato a comprendere che cos’era l’indice Dow Jones, cosa sono le ”Blue Chips”, hanno preso dimestichezza con il Mibtel e il Mib30, hanno scoperto quando in Borsa ”c’è denaro”, quando un titolo è in sofferenza. Un gentleman, una vita passata alla Rai e in continuo fermento. stato autore di musiche, un’ottantina le canzoni da lui scritte, la maggior parte senza poterle firmare, perché il contratto con la Rai lo vietava. Lavorò molto con Natalino Otto, una sua canzone fu portata al successo da Patti Pravo. Da esperto d’arte a giornalista sportivo, quindi alla redazione economica. Qui impone il suo stile, chiude ogni collegamento con il suo famoso ”linea e microfini a Roma” e la gente comincia ad amarlo. Chiude in bellezza, come star di Quelli che il calcio di Fazio, suo grande amico. Si ritaglia uno spazio tutto suo, quello dello strampalato ”inviato speciale” sui campi della serie A. Un trionfo […] A 73 anni suonati si rimette in discussione fa il grande salto ed entra nel Palazzo come presidente della Federazione Italiana Baseball e Softball […] ”In vita mia non ho avuto mai una tessera di partito […] Quando ero giornalista sportivo, la domenica interrompevo Tutto il calcio minuto per minuto per dare le notizie del campionato. Uno sport bellissimo, ma profondamente americano. Peccato stenti così tanto a farsi amare dagli italiani. Questione di cultura, senz’altro […] Quando ero inviato sportivo fui testimone al Nuerburgring della tragedia di Niki Lauda che rischiò di bruciare vivo nell’auto. Fui uno dei pochi che riuscì ad avere sempre notizie di prima mano sulla salute del pilota. Alloggiavo nello stesso albergo di Marlene, la moglie di Niki. Mi spacciai per un addetto alla reception, la signora ogni sera si confidava con me ed io alla mattina, con il primo notiziario delle 6.30, davo le notizie all’Italia intera. Non vi dico cosa mi disse quando scoprì che ero giornalista”» (Enrico Biondi, ”La Stampa” 2/7/2001).