Fulco Pratesi, ìStoria della natura in Italiaî, Editori Riuniti, 2001, 12 marzo 2002
Venezia. Sorta nel VI secolo, aveva una grande necessità di alberi d’alto fusto: per le navi da flotta (150 unità nel XVI secolo, con una vita media di una dozzina d’anni) e per la fondazione degli edifici, un palo, preferibilmente di rovere, infisso nel fondo della laguna, per ogni metro lineare di fondazione dei muri maestri, perimetrali o di spina: tra il XIII e il XIV secolo dai 10 ai 12 milioni di pali, una foresta sommersa di ventimila ettari (senza contare il legname necessario per altri usi, travature per solai, tetti, pavimenti e infissi)
Venezia. Sorta nel VI secolo, aveva una grande necessità di alberi d’alto fusto: per le navi da flotta (150 unità nel XVI secolo, con una vita media di una dozzina d’anni) e per la fondazione degli edifici, un palo, preferibilmente di rovere, infisso nel fondo della laguna, per ogni metro lineare di fondazione dei muri maestri, perimetrali o di spina: tra il XIII e il XIV secolo dai 10 ai 12 milioni di pali, una foresta sommersa di ventimila ettari (senza contare il legname necessario per altri usi, travature per solai, tetti, pavimenti e infissi). Tra i tanti editti e bandi a tutela del bosco, la legge Provisio quercuum in Consilio Rogatorum del 15 luglio 1470, che stabilì, pena sanzioni severissime, la tutela delle roveri, ovunque cresciute, anche in terreni privati, per gli usi dell’Arsenale e del magistrato delle acque.