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 2002  marzo 12 Martedì calendario

Lupi. Nell’Ottocento l’incremento delle popolazioni rurali e la conseguente la distruzione dell’habitat forestale in cui viveva il lupo, per ricavarne pascoli, indussero in questo animale comportamenti aggressivi anche nei confronti dell’uomo e soprattutto dei bambini

Lupi. Nell’Ottocento l’incremento delle popolazioni rurali e la conseguente la distruzione dell’habitat forestale in cui viveva il lupo, per ricavarne pascoli, indussero in questo animale comportamenti aggressivi anche nei confronti dell’uomo e soprattutto dei bambini. Competizione sui pascoli e alle abbeverate, distruzione dell’habitat e caccia determinano la scomparsa della fauna selvatica. La carenza delle prede naturali, cervo, capriolo, cinghiale, induce il lupo alla predazione del loro ”surrogato’ domestico. Inoltre il lupo si è assuefatto alla carne umana per l’abitudine di cibarsi dei cadaveri delle tante guerre dell’epoca, insepolti o insufficientemente inumati. Delle 67 vittime di un comportamento antropofago del lupo riferito ad alcune aree della Padania dal 1801 al 1825, 58 erano "fanciulli" o "giovinetti", per il fatto che alla custodia delle greggi erano adibiti i più piccoli della famiglia rurale. Dalla relazione ufficiale sui metodi per attirare il lupo che nel 1792 mieteva vittime tra i fanciulli nei boschi di Cusagio, Arluno, Cesano Boscone e nei dintorni di Milano: "Coperta che sarà la rete in modo da non riconoscersi lo zimbello, si metterà sul terrapieno posto in mezzo un fanciullo di tenera età e, quando la stagione lo permetta, anche interamente ignudo o coperto di tela color carne, al fine di incitare maggiormente l’appetito dell’animale. facile avvedersi che i contadini rifiuteranno di esporre i loro figli, quantunque, come s’è detto non vi sia l’ombra del pericolo. Incontrandosi, poi delle difficoltà per avere il fanciullo, lo si potrà facilmente trovare tra quelli che corrono le strade e vivono industriandosi, piccoli ladroncelli eccetera, tra i quali pochi rifiuteranno l’offerta".