Fulco Pratesi, ìStoria della natura in Italiaî, Editori Riuniti, 2001, 12 marzo 2002
Pesticidi. Anno di picco nell’uso di pesticidi, il 1988: 32.700 tonnellate, contro le 1.170 del 1960 (da quell’anno diminuirono)
Pesticidi. Anno di picco nell’uso di pesticidi, il 1988: 32.700 tonnellate, contro le 1.170 del 1960 (da quell’anno diminuirono). Conseguenze: perdita delle specie messicole (papavero, fiordaliso, speronella, specchio di Venere, gladiolo, gittaione) e degli animali ad esse infeudati (farfalle, lucciole, allodole, zigoli). La eliminazione del verde marginale (siepi e boschetti, stagni e filari) per facilitare la manovra delle grandi macchine agricole provocò la diminuzione di molte specie animali legate all’ambiente rurale come la lepre, la starna (già in declino per la caccia), i rapaci (minacciati dall’accumulo di pesticidi nei loro tessuti), il riccio e numerosi uccelli, mammiferi e rettili insettivori. La presenza di pesticidi nelle acque ferme superficiali determinò l’estinzione nelle popolazioni di anfibi (soprattutto, nelle risaie).