Maria Maggi, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002, pp. 56-64, 1 gennaio 2002
Rondini e balestrucci si vedono volare durante l’inverno, nelle città del centro-sud Italia. Questo perché trovano ancora il loro cibo preferito: gli insetti
Rondini e balestrucci si vedono volare durante l’inverno, nelle città del centro-sud Italia. Questo perché trovano ancora il loro cibo preferito: gli insetti. E, se è un piacere vedere nel nostro cielo sfrecciare le rondini, siamo un po’ meno rallegrati dal fatto che mosche e zanzare continuino a tormentarci anche nella ”brutta stagione”. Da questi ed altri segni – fioriture molto anticipate, posa delle uova di passeri e piccioni in ogni mese dell’anno, rospi gracidanti in inverno,... – ci accorgiamo che il clima sta cambiando. Gli studiosi allarmati parlano ormai di ”tropicalizzazione” del clima del Mediterraneo. Constatano, infatti, oltre l’aumento in media della temperatura, il fatto che si presentano sempre più periodi di piogge violente alternati ad altri di siccità (anche invernali). Una conferma evidente di questo cambiamento climatico è data dal sopraggiungere nel Mediterraneo di oltre un centinaio di specie di pesci ”tropicali”, come, per esempio, il pesce pappagallo. Sembra proprio che un’intera fascia climatica si sposti dall’equatore verso nord, portandosi dietro il deserto. Responsabile di questo cambiamento climatico è, ormai senza dubbio, l’effetto serra. Eppure finora si è fatto poco o nulla per porvi rimedio, negando, in certi casi, perfino l’esistenza del problema. Questo effetto è provocato da uno strato di gas – anidride carbonica, metano, clorofluorocarburi, ossidi d’azoto,... – che impedisce alla radiazione termica solare, assorbita dal suolo e poi riemessa verso il cielo, di disperdersi completamente nello spazio. Lo strato di gas, insomma, si comporta come il vetro di una serra, che permette ai raggi del Sole di entrare, ma ostacola l’uscita del calore.