Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2002  marzo 14 Giovedì calendario

Massa Felipe

• San Paolo (Brasile) 25 aprile 1981. Pilota di Formula 1. Dal 2003 alla Ferrari • Inizia a correre sui kart. Nel 2000 si aggiudica sia il campionato italiano sia quello europeo nella Formula Renault. Ancora primo nell’Euro 3000 nel 2001 con 5 successi parziali. A settembre del 2001 sale per la prima volta su una F. 1 per i test al Mugello con la Sauber. Con la squadra svizzera ha chiuso il campionato 2002 al 13° posto con 4 punti. Il miglior risultato nel 2002 è stato il 5° posto nel GP di Spagna • «Di simile a Senna, per ora ha una cosa soltanto: è brasiliano. […] ”No, non sono Senna - dice -. Lui era uno dei migliori, un pilota grintoso, ma è morto che io ero piccolo: non l’ho mai accompagnato con gli occhi, come si dice da noi. Io accompagnavo Schumacher”. Inutile frenare: Felipe è il nuovo Senna, sentenzia chi l’ha visto dare più di tre secondi a Raikkonen, riconosciuto campioncino della McLaren. Equazione semplice: Massa uguale energia al quadrato moltiplicata per la velocità. ”Questo è il pilota più bravo che abbia mai visto”, predice Adriano Morini, che è il suo scopritore e quello che lanciò Barrichello. […] Parla portoghese, inglese e italiano, perché ha tenuto due anni casa a Erba e a Viareggio e il nonno si chiamava Giuseppe, un pugliese emigrato da Cerignola. Niente donne e tutto motori, al piccolo Felipe non mancano le passioni: corre in Lexus e Subaru collezionando multe (’tutti i piloti le prendono, anche se non lo dicono”), osa lo sci d’acqua e suda col tennis (’ho vinto un game con una mia amica classificata”), gioca centravanti e soffre per la torcida» (Francesco Battistini, ”Corriere della Sera” 1/3/2002). «[...] Il suo primo impatto con la F1 fu drammatico. ”Avevo cinque anni, ero a Isla Bela, al mare, giù in Brasile. Vedo Senna. Resto a bocca aperta. Mio padre mi aveva già fatto una testa così, che Senna era il migliore, che sarebbe diventato il più grande di tutti, forse anche più di Pelè. Mi avvicino con in mano un pezzetto di carta e una penna. Senna è in compagnia di una donna. Mi guardano. Soprattutto lui aveva uno sguardo antipatico. Non parla, non si avvicina e soprattutto non fa nemmeno il gesto di prendere carta e penna per farmi l’autografo. Dura tutto pochi secondi, ma per me sono ore drammatiche. Alla fine lei mi dice, scusa piccolo caro, ma sai, a lui non piacciono i bambini. E se ne vanno. Per me fu una specie di lutto”. Roba da rischiare lo psicanalista per tutta la vita. E invece Felipe andò avanti e non rinnegò il proprio amore per le macchine. ”Ovviamente però decisi che era meglio Piquet. Ma anche lui, quando lo conobbi, mi deluse”. [...] Sua madre non voleva che corresse. Da piccolo lui andava in moto e Mamma Ana piangeva tutte le sere perché temeva che il giorno dopo il suo Felipe potesse finire all’ospedale o all’obitorio. ”Mi prefigurava scenari apocalittici”. Si passò dalle moto alle auto. Mamma per qualche giorno fece finta di aver strappato una piccola vittoria. ”Ma poi ricominciò a fare la lagna”. La fa tuttora. Suo padre è sempre stato più presente, meno emotivo. Da giovane correva anche lui (nelle categorie turismo). Ora è nell’industria degli accessori per autovetture, sedili, plastiche, vetri. Una famiglia ricca della San Paolo bianca, ma con sangue pugliese (Cerignola). Massa ha vinto in tutte le categorie giovanili. Poi in Formula Renault. arrivato in Italia nel 2000, a 19 anni: ”Più affascinato che spaventato”. Ora vive a Wollerau, in Svizzera, la stessa cittadina scelta da Raikkonen come nuova residenza: ”Ma non ci incontriamo mai. capitato una volta sola, all’imbocco dell’autostrada e sono andato più forte io”. Fuori dalla F1, gli piace il Milan. [...] Peter Sauber gli ha fatto una cattiva pubblicità accusandolo [...] di essere uno sfasciacarrozze (’Mi rompe tutte le macchine, è insopportabile”) [...]» (Enrico Sisti, ”la Repubblica” 1/8/2005).