14 marzo 2002
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Moretto Ugo
• . Nato a San Martino di Lupari (Padova) il 16 luglio 1956. Ex direttore del Centro televisivo vaticano, ha rinunciato alla carriera da manager nella televisione del Papa e ha scelto l’amore di una donna, B.B., giornalista, separata da poco più di un anno, con la quale convive a Cologno Monzese. «’La mia prima crisi nasce proprio dalla difficoltà di tenere insieme il ruolo di prete con quello di manager. Su questa crisi si è poi innestata qualche mese fa una scelta affettiva che mi ha portato a riconsiderare la vocazione: alla fine ho deciso di cambiare vita” [...] Regista mediatico del Giubileo, dei viaggi planetari del Pontefice, l’ha fatto solo per amore, come nelle storie più affascinanti, senza paura di dare scandalo, consapevole che l’obbligo al celibato e alla ”continenza perpetua”, imposto con l’ordinazione sacerdotale, non poteva più essere osservato. [...] «Non mi hanno licenziato, anche se non è stato facile mettere insieme l’esperienza di prete, di giornalista e di manager di una televisione che ha rapporti con il mondo intero. Sono stati quattro anni affascinanti, ma anche difficili: nel maggio scorso, qualche mese prima che scadesse il mio contratto, ho chiesto d’esser sostituito. [...] Ad agosto sarò padre e uno stipendio lo devo assolutamente trovare. Spero che qualcuno mi dia una mano, un aiuto, vorrei continuare a fare il giornalista o restare nel settore editoriale, che credo di conoscere: è vero, non è stato facile abbandonare l’abito talare, ho sofferto e il travaglio è stato molto lungo, debbo ringraziare chi ha capito la mia ricerca. Ho trovato il conforto di molti amici e una guida spirituale mi ha aiutato a compiere il grande passo, a scegliere tra la mia obbedienza al sacerdozio e il legame affettivo che ho costruito in questi mesi. Ne ho parlato con i miei superiori, con il vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, che mi ha pregato di tornare sui miei passi, di accettare un nuovo incarico nella Diocesi. Ci siamo visti a fine agosto e poi a settembre, io gli ho spiegato le mie intenzioni e ci siamo presi due mesi di pausa, ma ormai avevo deciso, il rapporto affettivo era diventato sempre più grande [...] Conosco il mondo dell’informazione, so di essere un personaggio pubblico ma questo non giustifica la diffusione di informazioni calunniose. Apprezzo invece le parole del vescovo Mattiazzo, che ha capito la mia crisi ed è pronto a darmi una mano. Ha detto che lui non abbandona gli amici e gliene sono grato, non ho fatto del male a nessuno. Dopo mesi di sofferenze mi sono messo in pace con la coscienza: fra qualche mese sarò papà”» (Albino Salmaso, ”Corriere della Sera” 13/2/2002).