15 marzo 2002
PARODI
Edoardo. "Era il migliore amico di Carlo Giuliani, ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio 2001 durante il G8: e come lui è morto. Ucciso dalla polizia, dicono quelli che al suo fianco avevano contestato il Forum e che adesso raccolgono firme per chiedere giustizia, ricordando che già due anni fa un giovane svizzero era morto in circostanze analoghe - ancora quel misterioso liquido urticante - dopo una manifestazione di piazza. Lo sospetta la Procura di Lugano, che ha chiesto nuovi accertamenti (ma il corpo di Edoardo è stato cremato, un nuovo esame è impossibile) e ora esclude ufficialmente l´ipotesi della morte per overdose: ”Agli agenti glielo avevamo detto subito che la droga non c’entrava nulla, in questa storia". Dopo due settimane i primi risultati dell’autopsia gettano ombre inquietanti sulla fine di questo ragazzo, che con Giuliani fin da bambino aveva condiviso tutto, tranne il tifo: tifoso romanista Carletto, mentre Edoardo era fanatico del Genoa. Erano cresciuti accanto nel quartiere di Castelletto e resteranno accanto per sempre, così come gli amici hanno scritto su di un grande striscione appeso in piazza Alimonda, così come i tifosi rossoblù avevano scandito a gran voce dagli spalti dello stadio Ferraris, così come si legge su molti muri del capoluogo ligure. ”Carletto” come ”Edo”, inseparabili ed uniti nello stesso destino. La fine dell´amico lo aveva segnato profondamente: dopo aver partecipato in lacrime, sei mesi più tardi, alla marcia per ricordarlo, insieme ad alcuni compagni aveva voluto essere presente alla manifestazione per contestare il Forum di Zurigo. Per lui era anche un modo per non dimenticarlo, diceva. Due giorni dopo l’appuntamento doveva essere con la Fossa dei Grifoni, a Como, per la partita del Genoa. Una settimana più tardi, il bomber rossoblù Cosimo Francioso gli avrebbe dedicato una rete, indossando sulla pelle una maglietta con il suo nome scritto sopra: sulle cause della morte la polizia ticinese - dopo aver escluso il suicidio o il delitto - aveva avanzato diverse ipotesi, dall’aneurisma all’overdose, rinviando tutto ai risultati dell’autopsia disposta dal magistrato. La madre del ragazzo e gli amici, maledicendo le ”voci” messe in giro da qualcuno, avevano ripetuto mille volte che il ragazzo non aveva mai fatto uso di droga. Ed altrettanto aveva ripetuto da Porto Alegre la mamma di Carlo, Heidi Giuliani: ”Edo non si è mai fatto un ”buco” in vita sua, lo posso giurare. La sua morte è stata utilizzata per infangare ancora la memoria di Carlo”. [...] Gli investigatori svizzeri si rileggono quando dichiarato da Mattia Vassalli alla polizia cantonale di Bellinzona: ”C’erano state cariche e disordini, ma io e Edo non ci siamo mai scontrati con la polizia. Siamo sempre rimasti l’uno vicino all´altro, e nessuno ha ricevuto colpi, né alla testa né al corpo. Però i lacrimogeni dappertutto, quello strano liquido: e poi Edo, che diceva di respirare male e di essere così stanco...”" (Massimo Calandri, ”la Repubblica” 21/2/2002).