18 marzo 2002
Tags : John Szarkowski
Szarkowski John
• . Nato ad Ashland (Stati Uniti) nel 1925. Fotografo. Diplomato in Storia dell’arte all’Università del Wisconsin nel 1948. Da allora ha alternato la pratica della fotografia a una carriera accademica e museografica. Ha insegnato Storia della fotografia ad Harvard, a Yale a alla Columbia University. Dal 1962 al 1991 curatore del dipartimento di fotografia del Museo d’arte moderna di New York. Libri: The Photographers’s Eye, Looking at Photographs, Irving Penn, Winogrand: Figments from the real world, Photography Until Now. Ritiratosi, vive oggi in campagna a East Chatham, stato di New York (’liberal” 19/8/1999). «Specchi d’acqua in cui si riflettono alberi e nuvole; fitte trame di boschi; il legno delle case con i tetti spioventi; le stagioni raccontate attraverso gli alberi che si spogliano, per vestirsi di neve, poi di fiori e di frutti. la bellezza del paesaggio agricolo americano che cogliamo nelle fotografie in bianco e nero di John Szarkowski [...] Uno sguardo sul volto degli States - dall’Ontario al Minnesota, dall’Arizona allo Stato di New York - fatto di orizzonti sconfinati, in cui è ancora la natura a dominare l’uomo. Tra gli scatti del primo periodo c’è anche la gente catturata ora nella quotidianità - i pescatori del Red Lake (1957), a passeggio per Chicago (1954) - ora nell’ambito di un rito, come la festa di San Nicola a Minneapolis nel ’57 o - stessa data - nel Minnesota, alla funzione religiosa in una chiesa luterana. Il fotografo, nato ad Ashland (Wisconsin) nel 1925, ha dedicato grande attenzione anche all’architettura di Columbus, Owatonna, Chicago, St. Louis... Oggetto di studio e documentazione era l’architettura di Louis Sullivan (1856-1924), portavoce di una nuova concezione architettonica concepita come prodotto della progettazione urbanistica. Esplora l’architettura di Sullivan - aperta al movimento urbano - John Szarkowski, quando pubblica il suo primo libro fotografico, The idea of Louis Sullivan (1956); seguirà The face of Minnesota (1958) e soltanto molto tempo dopo, nel 1997, Mr. Bristol’s Barn. [...] è stato [...] direttore del Dipartimento di fotografia del Moma di New York, dal ’61 al ’91, succedendo a Edward Steichen. Naturalmente, dovette poi sospendere l’attività professionale che aveva iniziato dai tempi dell’università quando - era il ’43 - frequentava il college e contemporaneamente lavorava nella camera oscura dello studio della ritrattista Frederica Cutcheon. In realtà, già a 11 anni era attratto dalla fotografia - oltre che dal clarinetto e dalla pesca di trote. C’è, infatti, un autoritratto del ’37 in cui appare come un ometto, seduto di profilo in poltrona, mentre sfoglia una rivista, alla luce di una lampada da terra. Dopo la laurea, conseguita all’università del Wisconsin, iniziò a collaborare con il Walker Art Center dove ebbe modo di conoscere e apprezzare gli artisti più innovativi del suo tempo, come Bernett Newman e gli esponenti dell’Espressionismo astratto. Tra i fotografi che ha amato di più ci sono August Sander, Walker Evans e l’Edward Weston della fase matura. Nel ’91, lasciato il Moma, è tornato a fotografare, puntando l’obiettivo soprattutto sulle variazioni del paesaggio americano e sul cambiamento della vita rurale, partendo dalla sua proprietà, una vecchia fattoria nel nord della Contea di Columbia, nello stato di New York, dove da anni coltiva le mele» (Manuela De Leonardis, ”il manifesto” 11/5/2005).