Varie, 18 marzo 2002
YOUNG
YOUNG Will Hungerford (Gran Bretagna) 20 gennaio 1979. «Altro che Spice Girls o Backstreet Boys: Will Young è un fenomeno senza uguali. Sino a pochi mesi fa era un perfetto sconosciuto, afflitto dai problemi di chi vorrebbe sfondare e non ci riesce: crisi depressive, voglia di solitudine, genitori che gli consigliavano di lasciar perdere la musica. Ora è l’uomo del momento, almeno in Gran Bretagna. Tutti sanno chi è: dai parlamentari di Westminster - che lo hanno citato durante un dibattito - alla regina Elisabetta che, sembra, lo avrebbe personalmente richiesto per i concerti che a giugno segneranno il momento clou dei festeggiamenti per i suoi 50 anni sul trono. Chi è? Il ”Pop idol”, l’idolo del pop, l’esempio vivente del potere della tv. Ha vinto un concorso indetto dall’emittente Itv (e mandato in onda per diversi mesi proprio con il titolo Pop idol): è stato scelto dalla giuria e dal pubblico tra 10.000 giovani alla ricerca del successo. E adesso, con il suo primo disco, è entrato nel Guinness dei primati. Il singolo Evergreen/Anything is possible è arrivato rapidamente al primo posto delle classifiche britanniche con oltre un milione di copie vendute in soli sette giorni. Più di Do they know it’s Christmas? inciso dagli artisti di Band Aid nel 1984 (750.000 copie in una settimana), più di ogni altro disco nella storia del pop inglese, esclusa la versione di Candle in the wind realizzata da Elton John per il funerale della principessa Diana. Secondo gli esperti è destinato a diventare il nuovo Robbie Williams (accettando il suo ultimo premio Brit, Williams si era rivolto proprio al Pop Idol dicendogli: ”Ancora non sei riuscito a rubarmi questo”). Capelli biondi, occhi azzurri, 23 anni e una laurea in scienze politiche conseguita all’università di Exeter, ha sempre sognato di fare il cantante. ”Ma non è un mondo facile”, ha raccontato. ”Prima del concorso ho attraversato il mio momento peggiore. Mi sentivo veramente scoraggiato. Quando è cominciato il concorso non osavo dirlo ai miei. L’ho detto solo quando ho superato i primi turni. E allora anche loro hanno cominciato a guardarmi in tv”. Nonostante le vendite da capogiro, non è scontato che il nuovo idolo rimanga tale a lungo. Il gruppo Hear’Say, selezionato e lanciato con una trasmissione simile (Pop stars), dopo qualche mese di attenzione sembra già lontano dal cuore del pubblico» (Paola De Carolis, ”Corriere della Sera” 7/3/2002).