Rosanna Romano, Salute Sorrisi e canzoni, n. 35 marzo 2002 pag. 28-29, 18 marzo 2002
Il nemico numero uno del bimbo con la varicella è il prurito, che comporta l’incontenibile (e legittimo) impulso a grattarsi
Il nemico numero uno del bimbo con la varicella è il prurito, che comporta l’incontenibile (e legittimo) impulso a grattarsi. Stuzzicando vescicole e crosticine il piccolo rischia però, una volta guarito, di ritrovarsi con una brutta sorpresa: un’antiestetica cicatrice. Che fare? Ecco qualche consiglio che può rivelarsi efficace. Le unghie. Tagliatele corte per impedirgli di graffiarsi le eruzioni cutanee che prudono (e rischiare segni permanenti sulla pelle). Dovreste anche fargli indossare un paio di guanti di cotone, ma dalla teoria alla pratica... Se il bambino è nervoso. Il bimbo è irascibile a causa del prurito? Calmatelo con una tazza d’infuso di camomilla e betonica. E se non ha la febbre, non costringetelo a rimanere a letto. Il rimedio naturale. Tamponate le vescicole con una garza sterile, immersa in un infuso di stellaria, succo di borragine e di amamelide, suddivisi in parti uguali. Applicate l’impacco ogni ora. Il talco mentolato. utilissimo per dargli una sensazione di freschezza. Spargetelo sulla pelle, ma fate attenzione a non distribuirlo vicino al collo: se il bambino lo inspira, rischia irritazione alla gola e al naso. Occhio ai tessuti. No a pigiami o indumenti intimi in fibra acrilica. Sconsigliata anche la lana. Eccellenti i tessuti d’origine vegetale. Il cotone, per esempio, non sfrega la pelle (messa già a dura prova dalle bolle e dalle crosticine) lasciandola traspirare liberamente.