Alessio Viola, Salute Sorrisi e canzoni, n. 35 marzo 2002 pag. 46, 19 marzo 2002
Vietato non mangiarla, vietato mangiarne troppa. Ecco la raccomandazione più importante per una buona Pasqua, anche a tavola
Vietato non mangiarla, vietato mangiarne troppa. Ecco la raccomandazione più importante per una buona Pasqua, anche a tavola. Via libera, dunque, al tradizionale dolce a forma di colomba. «Ma non più di una fetta», chiarisce Santo Morabito, specialista di Scienza dell’alimentazione presso l’Azienda ospedaliera Piemonte di Messina. «Per goderci il piacere in tutta salute bastano semplici accorgimenti e un po’ di moderazione». Qualche esempio? «In media, una fetta di 100 g contiene circa 340 calorie. Le stesse che troviamo in mezzo piatto di pasta scondita. Non sono molte, è vero. Ma attenzione: i carboidrati presenti sono per la maggior parte zuccheri semplici e i grassi sono saturi, quindi più faticosi da assimilare. Ecco perché è meglio non esagerare. Una fetta di colomba contiene la stessa quantità di zuccheri di due mele. Ma la cosa migliore, dopo il pasto, è scegliere: o la frutta o la colomba. E poi non dimentichiamo che quelle farcite con crema o cioccolato hanno qualche caloria in più di quelle più semplici». Che cosa si può dire sui nuovi dolci fatti con ingredienti naturali al 100%? «Il biologico va più che bene. Ma è davvero sicuro solo se il processo di preparazione è ben controllato e di qualità». Infine, un consiglio a chi, durante l’anno, segue diete molto rigorose: «Non abbiate paura: non sarà certo una fetta di colomba a Pasqua a farvi ingrassare. A patto però che sia davvero solo una».