Massimo A. Alberizzi, "Corriere della Sera", 19/3/2002., 19 marzo 2002
In Somalia è stato nominato capo della Corte suprema del Benadir lo shek (santone) Ali Dehere, grande sostenitore della sharia, la legge ispirata al Corano che prevede condanne fisiche per i reati
In Somalia è stato nominato capo della Corte suprema del Benadir lo shek (santone) Ali Dehere, grande sostenitore della sharia, la legge ispirata al Corano che prevede condanne fisiche per i reati. Tra le sue vittime Abdueli Osman, 25 anni, moglie e tre figli, mano destra e gamba sinistra amputate per un furto che peraltro non aveva commesso: «Tre boia col volto coperto da un cappuccio nero mi hanno steso su un tavolo di legno. Mi hanno legato a braccia e gambe divaricate. Come mannaia hanno usato una scimitarra. Il polso è stato tagliato immediatamente. Ma per troncare l’osso della gamba ci hanno messo un bel po’. Un dolore disumano, ho visto la mano staccarsi e ho perso i sensi mentre stavano mozzando la gamba».