Pia Capelli, "Libero", 13/3/2002, pagina 21., 13 marzo 2002
A Napoli, Gabriele D’Annunzio partecipava alle sedute spiritiche della contessa russa Polozov, durante le quali infilzava spilli su bamboline di cera e sosteneva di vedere i fantasmi
A Napoli, Gabriele D’Annunzio partecipava alle sedute spiritiche della contessa russa Polozov, durante le quali infilzava spilli su bamboline di cera e sosteneva di vedere i fantasmi. Nel 1919, uscito da una trance, disse che il presidente degli Stati Uniti Wilson sarebbe diventato pazzo, come avvenne cinque anni dopo. Un’altra volta sognò la morte di Matilde Serao prima che gli venisse effettivamente comunicata. Il Vate aveva sempre con sé amuleti e talismani che regalava ai suoi amici (un segnalibro e un rubino a Mussolini, una tartaruga d’oro a Tazio Nuvolari). Credeva che in casa sua si nascondessero alcuni mazzamurielli, folletti maligni che gli facevano trovare immagini oscene al posto dei manoscritti. Nel suo giardino costruì un ponticello ornato con corna d’alce per tenere alla larga influssi iettatori. Non usciva mai di casa di venerdì 13 e diceva d’essere la reincarnazione di un guerriero del Quattrocento.