Claudio Altarocca, "La Stampa" 13/3/2002., 13 marzo 2002
La dacriologia, ovvero la disciplina che studia le lacrime (dal greco "dàkryon"), dividendole per categorie: basali (la pellicola permanente che lubrifica l’occhio); riflesse (quelle che sgorgano quando si taglia una cipolla o entra qualcosa nell’occhio); psicologiche o emotive, molto più ricche di sostanze (contengono, ad esempio, più proteine e più potassio)
La dacriologia, ovvero la disciplina che studia le lacrime (dal greco "dàkryon"), dividendole per categorie: basali (la pellicola permanente che lubrifica l’occhio); riflesse (quelle che sgorgano quando si taglia una cipolla o entra qualcosa nell’occhio); psicologiche o emotive, molto più ricche di sostanze (contengono, ad esempio, più proteine e più potassio). Negli anni Settanta, lo scienziato americano William Frey scoprì che nelle lacrime emotive rispetto al sangue c’è il 30 per cento in più di manganese, «il metallo grigiastro, duro e fragile che si ritrova in abbondanza nel cervello dei depressi». Deduzione di Frey: il pianto allevia la depressione perché espelle il manganese in eccesso.