Marcella Andreoli, Panorama 28/03/2002, 28 marzo 2002
Dal giugno 1996 nel sottosuolo del terrorismo si muovono personaggi oscuri. «Risale a quel periodo un documento segretissimo interno: una specie di dibattito per riuscire a ricomporre la vecchia organizzazione decimata degli arresti
Dal giugno 1996 nel sottosuolo del terrorismo si muovono personaggi oscuri. «Risale a quel periodo un documento segretissimo interno: una specie di dibattito per riuscire a ricomporre la vecchia organizzazione decimata degli arresti. Chi dirigeva e chi dirige ora le fila? Gli inquirenti hanno svolto analisi e seguito inchieste. ”In campo sono ridiscesi alcuni protagonisti delle vecchie Brigate rosse, alcuni ancora in carcere, altri in libertà, altri ancora che hanno imboccato la strada della clandestinità, soprattutto all’estero” spiega un esperto. Uno di costoro, Nicola Bortone, nome di battaglia Claudio, 45 anni, è stato arrestato lo scorso 11 marzo a Zurigo. Era ricercato da dieci anni e si sospetta che possa aver avuto collegamenti con gli esecutori dell’omicidio del professor D’Antona» (Marcella Andreoli). I brigatisti reclusi sono 150 e più della metà, esattamente 81, sono irriducibili. Settanta godono dei benefici della legge penitenziaria e tra questi non pochi sono brigatisti incalliti: 46 sono i terroristi latitanti (29 in Francia).