25 marzo 2002
L. Francesco, di anni 14. Bello, alto, occhi scuri, gran successo tra le coetanee, fidanzato. Brillante, simpatico, bravo attaccante a calcio, legato al suo motorino e all’oratorio
L. Francesco, di anni 14. Bello, alto, occhi scuri, gran successo tra le coetanee, fidanzato. Brillante, simpatico, bravo attaccante a calcio, legato al suo motorino e all’oratorio. Viveva a Legnano, Milano, insieme al padre Luigi, di anni 43, maresciallo dei bersaglieri, la madre, insegnante di religione in una scuola di Canegrate e due sorelle: Antonella, di anni 17, ed Elisa, di anni 19. Studente modello nella prima C del liceo scientifico ”Galileo”, rappresentante di classe, tutti sette e otto in pagella tranne un cinque in inglese. Martedì mattina fece trovare al padre un regalo per la festa di San Giuseppe. A scuola, la professoressa di inglese, nota per la sua severità, consegnò i compiti corretti lamentandosi delle molte insufficienze. Francesco prese due, il voto peggiore di tutta la classe. All’intervallo delle 11, sette compagni sparsi per l’aula, appoggiò una sedia alla finestra aperta, prese la rincorsa e si lanciò dal terzo piano. In un palazzone grigio a grandi vetrate all’ingresso di Legnano, Milano.