"Il VenerdÏ di Repubblica" 24/3/2002, 24 marzo 2002
«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue, mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto sul fiordo neroazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco, i miei amici continuavano a camminare e io tremavo di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura» (Edward Munch a proposito dell’"Urlo")
«Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue, mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto sul fiordo neroazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco, i miei amici continuavano a camminare e io tremavo di paura e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura» (Edward Munch a proposito dell’"Urlo").