Teresa Sabelli, Salute Sorrisi e canzoni, n. 35 marzo 2002 pag. 70-71, 26 marzo 2002
Si scrive Qi o anche Chi. Si pronuncia «ci». Poche lettere per significare un concetto che più grande non si può: l’energia vitale, il motore che fa muovere l’universo e quindi anche l’uomo
Si scrive Qi o anche Chi. Si pronuncia «ci». Poche lettere per significare un concetto che più grande non si può: l’energia vitale, il motore che fa muovere l’universo e quindi anche l’uomo. Secondo la millenaria medicina cinese, coltivare e sviluppare il Qi è fondamentale per l’armonia, il benessere e l’equilibrio psicofisico. Le tecniche per fare tutto questo sono diverse. Una delle più efficaci va sotto il nome di Qi Gong (ma lo troverete scritto in tanti altri modi diversi, come accade per tutti i nomi orientali), che lavora su corpo, mente e spirito. «Nato in Cina più di duemila anni prima di Cristo, serviva a curare diverse patologie», spiega Sergio Marzicchi, terapista della riabilitazione e insegnante di Qi Gong a Roma (collekruna@tiscalinet.it). «Consisteva in movimenti lenti e rilassanti, simili a una danza, che nel tempo si sono diffusi in tutto l’Oriente, per arrivare poi anche nel mondo occidentale». Si tratta di esercizi adatti a persone di qualsiasi sesso ed età, anche molto anziane, perché è una ginnastica dolce che restituisce tonicità ai muscoli, fa lavorare il cuore senza farlo sforzare e permette una migliore conoscenza del proprio corpo». Le lezioni di Qi Gong possono essere di gruppo o individuali. Una volta appresi gli esercizi fondamentali, si può continuare a praticarli in casa.