Walter Riva - Macchina del Tempo anno 3 n. 12/13 Febbaio-Marzo, 26 marzo 2002
una storia di spie. «Quella delle biosfere è una storia avvincente, in cui entrano perfino la Cia e lo spionaggio sovietico», spiega Massucci, «le biosfere esistono dagli anni Sessanta, dai tempi delle missioni per la Luna, ma pare che i dati per la creazione di sistemi autosufficienti vennero rubati dai russi
una storia di spie. «Quella delle biosfere è una storia avvincente, in cui entrano perfino la Cia e lo spionaggio sovietico», spiega Massucci, «le biosfere esistono dagli anni Sessanta, dai tempi delle missioni per la Luna, ma pare che i dati per la creazione di sistemi autosufficienti vennero rubati dai russi. Il gruppo di MacCallum riuscì a reimpossessarsene solo con l’aiuto della Cia». Nacque così la prima biosfera, riproduzione di un ambiente lacustre in cui decine di animali differenti sopravvivono perché ognuno serve alla sopravvivenza dell’altro. All’interno di questo mondo a tenuta stagna convivono alghe, lumachine e crostacei microscopici come i copepodi e alcune specie di gamberetti, insieme alle Daphniae, le pulci d’acqua. Ma la chiave di tutta la vita è una particolare pianta acquatica senza radici, il Ceratophyillum demersum: é lei che, attraverso la fotosintesi, genera l’ossigeno indispensabile a tutti gli abitanti. L’evoluzione di questo primo tipo di biosfera è la beachworld, la riproduzione di un ambiente marino in cui troviamo dei ramoscelli di gorgonia, una specie di corallo con base legnosa, sul quale proliferano le alghe produttrici dell’ossigeno necessario ai gamberetti. I quali ricambiano il favore mantenendo le alghe sane e pulite. Si crea così un ciclo di vita in cui le alghe forniscono cibo e ossigeno agli animali, che a loro volta forniscono anidride carbonica e sostanze nutritive alle piante acquatiche. La sabbia rilascia un certo quantitativo di calcare e di sali minerali indispensabili alla vita dell’ecosistema. Inoltre la sfera non è completamente piena, ma viene lasciata una certa porzione d’aria che rappresenta l’equivalente dell’atmosfera del nostro pianeta. La scelta delle specie di abitanti e degli ingredienti è delicatissima. sufficiente un po’ troppa sabbia per ridurre l’ossigenazione oppure un aumento della temperatura per compromettere l’ecosistema.