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 2002  marzo 26 Martedì calendario

C’è un’automobile, una sola, che è riuscita ad arrivare in Sicilia senza salire su un traghetto

C’è un’automobile, una sola, che è riuscita ad arrivare in Sicilia senza salire su un traghetto. Ovviamente si tratta dell’ineffabile Maggiolino, che anche in questa occasione ha mostrato tutta la differenza che passa tra una normale vettura e un brontolante mito d’acciaio. A bordo dell’arrangiato anfibio, Fran Kuen e Bent Schlesinger, che hanno compiuto l’impresa nel 1964 e, vent’anni dopo, nel 1984, ovviamente sempre con la stessa gloriosa Volkswagen. Partiti dalla spiaggia di Cannitello, un paesino sulla costa calabra, tra Villa San Giovanni e Scilla, sono poi approdati a Ganzirri, a pochi chilometri da Messina. La durata della traversata è stata tutte e due le volte di circa 40 minuti, più o meno quanto ci mette il traghetto, calcolando anche le operazioni di imbarco e di sbarco. Il ”Maggiolino dello stretto” è rigorosamente di serie e le modifiche apportate per compiere l’impresa sono tutte semplici e poco costose, alla portata di qualsiasi bravo meccanico. Le portiere sono state rese stagne con nuove guarnizioni, il sistema d’accensione è del tutto impermeabile, gli scarichi rialzati. Per la propulsione in acqua è stata montata fuori bordo un’elica, collegata con la puleggia dell’albero motore. La rotta invece si teneva grazie all’effetto timone delle ruote anteriori.
Ora la scommessa è quella di ripetere l’impresa per la terza volta nel 2004. La speranza invece è che nel 2024 ci sia un solido ponte a rendere inutile la quarta traversata di questa veterana. Del resto la rivincita se l’è già presa: le auto moderne sembrano squali, ma messe in acqua andrebbero a fondo come mattoni.