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 2002  marzo 30 Sabato calendario

Al Museo Storico di Amsterdam, la mostra "Sex for sale" ricostruisce gli ultimi quattro secoli di prostituzione olandese

Al Museo Storico di Amsterdam, la mostra "Sex for sale" ricostruisce gli ultimi quattro secoli di prostituzione olandese. All’entrata, un letto a due piazze appeso al soffitto, con le lenzuola di acrilico rosa sfatte, e un grande schermo su cui scorrono immagini di prostitute. La mostra inizia con dipinti a olio del Seicento: una Maria La Motte, famosa a quel tempo, ritratta a seno nudo, una croce in mano. Una mappa ricostruisce l’Amsterdam del 1675 (quando in città sbarcavano anche settemila marinai al giorno): in blu le case di piacere, in rosso le "camernumphies" ("ninfe da camera"). In una teca, calchi in cera di volti devastati dalla sifilide provenienti da una mostra dell’Ottocento. Ricostruito anche il salotto del bordello più famoso della città, la Maison Weinthal: oli pornografici alle pareti, velluti rossi anche sul soffitto e grandi tappeti persiani. Nella Maison Weinthal, aperta nel 1827 e chiusa all’inizio del Novecento, lavoravano solo ragazze francesi e belghe. Tra gli oggetti in mostra, quelli provenienti dalla galleria d’arte di una certa Johanna de B., che nel retrobottega aveva messo in piedi una camera delle torture, con tanto di tavolaccio, falli di tutti i tipi, maschere e fruste. Un menu sequestrato nel 1999 al "Sex & Relax Monika" presenta un elenco dettagliato di tutte le prestazioni con il prezzo accanto. Metje Blaak, prostituta diventata fotografa, ha messo a disposizione il suo armadio pieno di guepières, scarpe sadomaso, oggetti fetish, boa di struzzo e diademi. Su tutte le pareti, gigantografie delle case d’appuntamento più lussuose (450 euro l’ora), con letti rotondi ad acqua, drappi leopardati, specchiere, vasche jacuzzi. Solo un angolo dedicato alla prostituzione maschile: in una teca, un libro raccoglie i commenti entusiasti lasciati dai clienti di un club privato.