Lietta Tornabuoni, "La Stampa" 29/3/2002., 29 marzo 2002
«Per ogni Natale il mio giornale, "Die Stude", usava interrogare personaggi importanti su un tema di attualità
«Per ogni Natale il mio giornale, "Die Stude", usava interrogare personaggi importanti su un tema di attualità. Quell’anno la domanda era: cosa pensate del fascismo e del signor Mussolini? Durante la mattinata l’avevo chiesto a Richard Strauss, ad Arthur Schnitzler, ad Adler. All’ora di colazione piombai da Freud, in Bergasse 19. Mi lasciarono ad aspettare in salotto. La porta dello studio era socchiusa, e fu così che vidi il Grande Oggetto del secolo: il divano del protopsicanalista, un’ottomana col suo capezzale a salsiccia e un tappeto turco. Poi entrò Freud. Sono un giornalista, dissi io. Quella è la porta, disse lui. Merci, dissi io. E me ne andai. Grandissima scena» (Billy Wilder a proposito del suo tentativo d’intervista a Siegmund Freud quand’era un giovane giornalista a Vienna).