Roberto Casalini, Maria Grazia Ligato, "L’avventurosa storia degli Oscar", Rizzoli., 2 aprile 2002
«Se riuscite a superare queste terribili facce da idioti nei posti liberi fuori dal teatro senza pensare che l’intelligenza umana si è estinta; e se riuscite a uscire nella notte e a vedere metà delle forze di polizia di Los Angeles schierate per proteggere i "felici pochi" dalla marmaglia, ma non dal terribile rumoreggiare che emette, come il fato che soffia attraverso una conchiglia cava; se fate tutte queste cose e pensate ancora, il mattino dopo che il mondo del cinema valga l’attenzione di una sola mente artistica, allora appartenete al mondo del cinema perché questo tipo di volgarità, la perfetta volgarità di cui gli Oscar sono fatti, è il prezzo inevitabile che Hollywood estorce ai suoi schiavi» (Raymond Chandler)
«Se riuscite a superare queste terribili facce da idioti nei posti liberi fuori dal teatro senza pensare che l’intelligenza umana si è estinta; e se riuscite a uscire nella notte e a vedere metà delle forze di polizia di Los Angeles schierate per proteggere i "felici pochi" dalla marmaglia, ma non dal terribile rumoreggiare che emette, come il fato che soffia attraverso una conchiglia cava; se fate tutte queste cose e pensate ancora, il mattino dopo che il mondo del cinema valga l’attenzione di una sola mente artistica, allora appartenete al mondo del cinema perché questo tipo di volgarità, la perfetta volgarità di cui gli Oscar sono fatti, è il prezzo inevitabile che Hollywood estorce ai suoi schiavi» (Raymond Chandler).