Lyall Watson, Il libro del vento, Sperling&Kupfer Editori, 2002, 424 pagine, 19 euro., 2 aprile 2002
Clo. Una persona adulta sana produce circa 50 kilocalorie all’ora per ogni metro quadrato di superficie corporea (quantità di calore detta ”unità metabolica” e descritta come metabolismo basale), e per sentirsi a proprio agio, in una stanza a 21° centigradi con una umidità del 50 per cento, non avrebbe bisogno di essere isolata termicamente
Clo. Una persona adulta sana produce circa 50 kilocalorie all’ora per ogni metro quadrato di superficie corporea (quantità di calore detta ”unità metabolica” e descritta come metabolismo basale), e per sentirsi a proprio agio, in una stanza a 21° centigradi con una umidità del 50 per cento, non avrebbe bisogno di essere isolata termicamente. Queste condizioni particolari furono scelte nel 1941, come ideali perché un uomo con indosso il normale vestito di affari a tre pezzi dell’epoca, potesse mantenere costante la temperatura della pelle. Il grado di caldo rappresentato da quell’abito è diventato l’unità campione di isolamento nell’industria internazionale dell’abbigliamento, ed è noto ovunque come Clo. Valore in Clo di un bikini: 0,04; di un paio di calzoncini corti: 0,10; dei jeans e di una maglietta senza maniche: 0,33; stivali al ginocchio: 0,30. I numeri Clo e quelli Beaufort sono in relazione diretta. Il Corpo Approvvigionamenti dell’Esercito Americano descrive una temperatura di ”10° con vento di forza 2 come un giorno da 2 Clo. Più forte è il vento, più bassa la temperatura, maggiore è la necessità di isolamento.