Macchina del tempo Giugno 2002, 3 aprile 2002
Finora si pensava che il divieto di consumare carne di maiale, stabilito da alcune religioni, dipendesse dal fatto che queste carni sono ritenute impure in quanto possibili portatrici della tenia (foto sotto), il verme parassita dell’uomo e di molti animali domestici
Finora si pensava che il divieto di consumare carne di maiale, stabilito da alcune religioni, dipendesse dal fatto che queste carni sono ritenute impure in quanto possibili portatrici della tenia (foto sotto), il verme parassita dell’uomo e di molti animali domestici. In base a un recente studio, invece, il maiale non avrebbe colpa: avrebbe ereditato il parassita dagli uomini primitivi. Secondo Eric P. Hoberg, uno zoologo del Dipartimento statunitense per l’agricoltura, probabilmente la tenia passò dai predatori agli uomini tra i 2 e i 2,5 milioni di anni fa, quando gli ominidi abitavano la savana nell’Africa sub-sahariana e forse si cibavano delle medesime prede di iene e leoni. Fra i tre tipi di tenia che attualmente infettano l’uomo, i ricercatori ne hanno individuata una, la Taenia solium (tenia comune, verme solitario), molto vicina a una specie di tenia che utilizza iene e cani da caccia africani come ospiti. Le altre due, la saginata e l’asiatica, sono più vicine a una specie che usa come ospiti, i leoni. Queste ultime due cominciarono a differenziarsi tra loro 160.000 anni fa, proprio quando la popolazione che ne era portatrice lasciò l’Africa. Il bestiame è diventato alla fine l’ospite intermedio nella tenia saginata, e i maiali di quella asiatica. Ma, poiché l’uomo ha iniziato ad addomesticare gli animali solo diecimila anni fa, la trasmissione della tenia dovette avvenire dagli umani al bestiame e ai maiali, non il contrario.