Macchina del tempo anno 3 n.4 aprile 2002 pag.24, 4 aprile 2002
Beata Coppia. «Noi certo non vedremo mai un prete sposato... ma i nostri figli forse sì». una storiella che si raccontano alcuni prelati del film La moglie del prete di Dino Risi, 1971
Beata Coppia. «Noi certo non vedremo mai un prete sposato... ma i nostri figli forse sì». una storiella che si raccontano alcuni prelati del film La moglie del prete di Dino Risi, 1971. Il protagonista, don Mario Carlesi, un Marcello Mastroianni poco più che trentenne, viene sedotto dalla cantante Valeria Billi, una bellissima Sofia Loren. Lei lo convince a lasciare la Chiesa, ma il sacerdote viene convocato in Vaticano, dove lo persuadono a reindossare l’abito talare. E del matrimonio non se ne fa più niente. Resta da chiedersi quanto influisca il celibato ecclesiastico sulla crisi di vocazioni. «Il fenomeno colpisce anche i protestanti», chiarisce don Gianni Baget Bozzo, «che non hanno il celibato. E poi non bisogna dimenticare che ci sono zone, come l’Europa dell’Est, dove il Cattolicesimo sta rinascendo». Se la battuta del film di Risi poteva essere attuale durante la Contestazione, ora appare rovesciata dalla realtà. Il 21 ottobre scorso il Papa ha beatificato i coniugi Quattrocchi, Luigi e Maria, che hanno avuto quattro figli, tre dei quali hanno preso i voti, compreso quello di castità. La beatificazione è avvenuta, non malgrado il matrimonio, ma in virtù di come hanno saputo viverlo: nel solco di una fede attiva. Anche se i giornali hanno enfatizzato la loro scelta di dormire, nell’ultima parte della vita, in letti separati.