Macchina del tempo anno 3 n.4 aprile 2002 pag. 27, 4 aprile 2002
Ebrei: Sesso con ironia. «Fare l’amore la sera del sabato, giorno sacro per gli ebrei, è un modo per glorificare Dio
Ebrei: Sesso con ironia. «Fare l’amore la sera del sabato, giorno sacro per gli ebrei, è un modo per glorificare Dio. Certo bisogna essere sposati. Sottolineo: fare l’amore, non congiungersi solo a scopi riproduttivi». Moni Ovadia, autore e attore del teatro yiddish in Italia, tiene a chiarire come la cultura del ”popolo eletto” sia esente da pruderie nei confronti del sesso. «Anche se non mancano i chierici che vogliono introdurre divieti». Moni rievoca la popolare figura della ”yiddishe mame”, la mamma ebraica. «Anche oggi è rimasta protettiva, quasi castrante. Storiella: la signora Löwenthal cammina piangendo per la strada di una città degli Stati Uniti. Incontra un’amica e le spiega: ”Mio figlio si sposa”. ”Perché ti disperi, la ragazza è una poco di buono?” ”No, no”. ”E allora?” ”E allora... è pur sempre un’altra!” Altra storiella. La signora Löwenthal, facendo zapping, s’imbatte in un film porno. Che fa?» Cambia canale. «No! Se lo guarda tutto! Perché spera che i protagonisti si sposino». Questo per dire di un certo moralismo benpensante. Ma i vostri ministri del culto si possono sposare... «Sì, anzi, senta questa. La moglie del rabbino scopre che il marito frequenta le donnacce... E gli fa una lavata di capo. Lui si giustifica: ”Sai, loro, in quel momento, gemono...” ”Non me lo potevi dire! Se è questo che vuoi...”. Il sabato, mentre lo fanno, lei, memore dei desideri del marito, geme: ”Hai, ohi”. Prosegue: ”Hai, ohi... Nostro figlio sono due settimane che non telefona!».