Roberto Martinengo Marquet, "La Stampa" (tSt) 27/3/2002., 27 marzo 2002
Secondo la leggenda, i cavalli arabi di oggi risalgono alle cinque giumente sopravvissute a un sacrificio religioso compiuto da re Salomone, figlio di Davide
Secondo la leggenda, i cavalli arabi di oggi risalgono alle cinque giumente sopravvissute a un sacrificio religioso compiuto da re Salomone, figlio di Davide. Costui, avendo dimenticato l’ora della preghiera perché immerso nella contemplazione delle sue cavalle, per espiare ordinò che fossero sacrificate. Cinque, però, scamparono al massacro: Koheilan dagli occhi neri, Obeyan dalla coda alta, Daltaman dall’oscuro mantello, Shuwaimeh dalla voglia "trotinata" (detta Shama dal sangue del Profeta ferito) e Saglawieh dal galoppo gioioso. In altri testi le cinque famiglie di cavalli arabi sono attribuite a Maometto, che fece dell’allevamento "Asil" ("in purezza") un obbligo religioso.