Roberto Martinengo Marquet, "La Stampa" (tSt) 27/3/2002., 27 marzo 2002
Si narra che Abbas Pascià, vicerè d’Egitto dal 1848 al 1854, fosse talmente preso d’amore per una giumenta da offrire al proprietario un sacco colmo d’argento pur di averla
Si narra che Abbas Pascià, vicerè d’Egitto dal 1848 al 1854, fosse talmente preso d’amore per una giumenta da offrire al proprietario un sacco colmo d’argento pur di averla. Questi rifiutò con una poesia: «Certamente, Eccellenza / Noi non possiamo venderla o regalarla / Anche perché prima di voi / L’hanno chiesta Faisal e Bin Hadi. / Certamente Eccellenza / Sarebbe una vergogna venderla / Non è possibile montare un cavallo come questo / E non si può cantare le sue lodi nei libri. / Invero il suo lignaggio / E’ noto in tutto il deserto. / Non può essere inseguita quando io sono sul suo dorso / E non puoi sentire da lei suoni / Come quelli dei pazzi stalloni nelle notti tempestose / Ed io so che quando la sto montando / Nessun uomo può sorprendermi con le sue spade scintillanti. / Se li inseguo con la mia cavalla / Essi hanno paura di me».