Antonio Monda, "la Repubblica", 3/4/2002, pagina 37., 3 aprile 2002
Nel libro "Sacred Monsters, Sacred Masters" (ritratti di pittori mogli e mecenati), il critico d’arte John Richardson definisce Peggy Guggenheim un «clown triste, una donna annoiata, affamata di sesso e incompetente»
Nel libro "Sacred Monsters, Sacred Masters" (ritratti di pittori mogli e mecenati), il critico d’arte John Richardson definisce Peggy Guggenheim un «clown triste, una donna annoiata, affamata di sesso e incompetente». «Nella realtà era molto diversa dalla grande esperta d’arte che si vantava di essere. Non le ho mai sentito dire nulla di particolarmente illuminante su un quadro se non che era stata a letto con l’artista, e i suoi giudizi erano soprattutto sulle loro prestazioni erotiche». Tra i suoi amanti, il pittore Jackson Pollock a cui elargiva uno stipendio di centocinquanta dollari al mese. Nota per la sua misoginia, diceva di preferire gli omossessuali alle donne.